Cultura
La triste storia di Mafalda di Savoia: una Principessa Italiana nel cuore dell’inferno Nazista
Dalla vita aristocratica all’oscuro destino nei campi di concentramento
TORINO – La storia di Mafalda di Savoia, figlia del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena del Montenegro, è un capitolo spesso dimenticato della storia italiana. Nata a Roma nel 1902, Mafalda crebbe in un contesto di privilegi e responsabilità, ma il suo destino si intrecciò con gli eventi tumultuosi del XX secolo. La sua vita cambiò quando, nel 1925, sposò il Principe Philip Von Hessen, un matrimonio che inizialmente non fu ben visto dal padre a causa della fede luterana del consorte.
Mafalda “madre prolifica”
Con l’ascesa di Mussolini e la crescente ombra del regime nazista, Mafalda si trovò a vivere in un’epoca di contraddizioni. Inizialmente simpatizzante nei confronti del regime, ricevette persino il titolo di “madre prolifica” da Hitler per i suoi quattro figli. Tuttavia, il suo amore per i bambini e la dedizione alla famiglia rimasero sempre al centro della sua vita. Mentre suo marito si immergeva nelle dinamiche politiche di un’Europa in guerra, Mafalda si dedicava alla crescita dei suoi figli e alla cura della sua famiglia.
La sua vita subì una drammatica svolta nel 1943, quando, in seguito alla morte del marito della sorella, decise di recarsi in Bulgaria per il funerale. Ignara dell’armistizio e dei pericoli che l’attendevano, Mafalda tornò in Italia, dove scoprì che i suoi figli erano custoditi in Vaticano. Ma la sua gioia fu di breve durata: il 23 settembre 1943, fu convocata al comando tedesco con la scusa di una telefonata del marito, già deportato al campo di concentramento di Flossenbürg. Mafalda fu arrestata e trasferita in Germania, dove iniziò per lei un calvario disumano.
La deportazione
Internata nel campo di concentramento di Buchenwald, Mafalda venne registrata sotto il falso nome di Frau Von Weber. Nonostante gli sforzi disperati dei suoi genitori per ottenerne la liberazione, Mafalda non scampò all’orrore del lager. Gli alleati bombardarono il campo nell’agosto del 1944, e durante l’attacco, la principessa riportò gravi ustioni. Ricoverata in infermeria, la sua salute continuò a deteriorarsi, e le venne amputato un braccio. La crudeltà del sistema la condannò a una morte lenta e dolorosa, con le sue ultime parole che risuonavano come un grido d’amore per i suoi figli e per l’Italia.
La morte di Mafalda
Mafalda di Savoia morì nel 1944, un simbolo di una nobiltà caduta in disgrazia, vittima di una guerra che non risparmiò nemmeno chi, come lei, aveva vissuto nel lusso.
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