Cultura
Il legame torinese di Marcello Mastroianni: tra memoria e cinema
Dalle origini di Fontana Liri ai ricordi di un’infanzia a Torino, il grande attore rivive il suo passato attraverso i film e le esperienze che lo hanno formato
TORINO – Marcello Mastroianni, uno dei volti più iconici del cinema italiano, non è solo un simbolo di eleganza e talento, ma porta con sé una storia ricca di radici e ricordi. Originario di Fontana Liri, un piccolo comune al confine tra Lazio e Campania, il suo passato si intreccia con la città di Torino, dove la sua famiglia si trasferì nei primi anni del Novecento in cerca di opportunità . La figura del nonno Vincenzo, ebanista per l’esercito italiano, rappresenta un legame profondo con la città sabauda, un legame che avrebbe influenzato la vita e la carriera di Marcello.
La famiglia Mastroianni si stabilì a Torino nel 1928, spinta dalla necessità di trovare lavoro e sostegno tra parenti già residenti. Il giovane Marcello, cresciuto in una casa popolare in via Nicola Fabrizi, ricorda vividamente il freddo pungente degli inverni torinesi e le difficoltà di vivere in un appartamento affollato con i suoi numerosi fratelli. Tuttavia, nonostante le avversità , il piccolo Mastroianni si distinse a scuola, e i suoi ricordi di quegli anni sono costellati di esperienze significative, come il primo film visto al cinema.
La sua carriera cinematografica avrebbe poi portato Mastroianni a tornare a Torino, dove girò pellicole di grande rilevanza. In “I compagni”, diretto da Mario Monicelli nel 1963, interpreta un professore anarchico che guida i primi scioperi nelle industrie torinesi. Anche se il film è stato girato tra Cuneo e la Jugoslavia, Torino rimane un’eco presente nel racconto. Un altro ruolo emblematico è quello del commissario Santamaria ne “La donna della domenica”, dove Mastroianni dà vita a un personaggio ispirato a un noto capo della Squadra Mobile torinese, portando sullo schermo atmosfere e luoghi familiari, come la Crocetta e Porta Palazzo.
Le sue apparizioni cinematografiche sono intrise di ricordi personali, come nel caso di “Stanno tutti bene”, dove il personaggio scopre che la figlia, trasferitasi a Torino, non ha raggiunto il successo sperato. Un parallelismo che tocca le corde della nostalgia e della realtà , riflettendo il contrasto tra le aspettative e la vita quotidiana.
Mastroianni, con la sua profonda connessione a Torino, offre uno spaccato unico sulla sua infanzia e sul percorso che lo ha portato a diventare uno dei più amati attori italiani.
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