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Alessandria

Rospi e altri anfibi in pericolo a causa delle infrastrutture artificiali anche in Piemonte

Il Rospo comune è un importante indicatore della salute dell’ambiente in cui vive

Gabriele Farina

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TORINO – Ogni anno, migliaia di anfibi, tra cui il Rospo comune (Bufo bufo), affrontano rischi mortali nelle campagne e nei boschi del Piemonte. Canali di irrigazione, grate e altre strutture artificiali si trasformano spesso in trappole, minacciando la biodiversità locale e mettendo in pericolo specie fondamentali per l’ecosistema.

Il Rospo comune: un indicatore della salute ambientale

Diffuso in tutta Italia, ad eccezione di alcune isole minori, il Rospo comune è particolarmente presente in Piemonte. Lo si può incontrare nelle aree boschive delle Alpi Cozie e Marittime, lungo fiumi come il Po, il Tanaro e il Sesia, nonché nelle zone umide delle colline del Monferrato e delle Langhe. Questi habitat offrono condizioni ideali per la riproduzione e lo sviluppo delle larve, ma la presenza di questi anfibi va ben oltre l’aspetto faunistico: il Rospo comune è infatti un importante indicatore della salute dell’ambiente in cui vive.

Un intervento che accende i riflettori sul problema

Il tema della protezione degli anfibi ha recentemente guadagnato attenzione grazie all’intervento di Sebastian Colnaghi, ambientalista impegnato nella tutela della biodiversità. In Sicilia, nella riserva naturale di Pantalica, Colnaghi ha salvato alcuni rospi intrappolati in una presa d’acqua per l’irrigazione, un episodio che, come ha sottolineato lui stesso, riflette una problematica molto diffusa anche in Piemonte.

“Episodi simili si verificano frequentemente lungo i fiumi. Canali e prese d’acqua intrappolano anfibi e altri animali selvatici – ha dichiarato Colnaghi –. È necessario che le autorità intervengano per proteggere le nostre aree naturali, garantendo la sopravvivenza di queste specie essenziali”. Durante l’operazione di salvataggio, Colnaghi ha mostrato grande attenzione all’ecosistema, utilizzando guanti in lattice per maneggiare i rospi senza compromettere il delicato strato di muco che protegge la loro pelle.

Un impegno collettivo per la biodiversità

Proteggere gli anfibi è una responsabilità condivisa, che coinvolge istituzioni, cittadini e associazioni locali. Segnalare situazioni critiche, sostenere interventi sul territorio e adottare pratiche rispettose dell’ambiente sono azioni indispensabili per preservare un patrimonio naturale unico.

“La biodiversità italiana è un patrimonio inestimabile – ha concluso Colnaghi –. Vedere questi piccoli animali intrappolati mi ha fatto riflettere su quanto possiamo fare per aiutarli. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza nel custodire la straordinaria ricchezza del nostro territorio”.

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