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Cronaca

L’errore della Digos di Torino con l’arresto di Elmasry ha portato all’indagine per peculato su Giorgia Meloni

La digos non ha rispettato la procedura per arrestare il criminale di guerra libico: prima delle manette doveva avvisare il Ministero

Sandro Marotta

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TORINO – L’arresto del capo della polizia giudiziaria libica, Njeim Osama Elmasry, avvenuto a Torino il 19 gennaio, ha portato all’inizio di una procedura di indagine sulla premier Giorgia Meloni. Ad annunciarlo è Meloni stessa in un video postato su Facebook, in cui dice che il procuratore Francesco Lo Voi le ha notificato un avviso di garanzia, ovvero un documento in cui viene detto che si sta indagando su una persona per una serie di reati. I crimini ipotizzati nel caso della premier di Fratelli d’Italia sono di favoreggiamento e peculato, tutti e due in relazione all’arresto di Njeim Osama Elmasry, anche detto “Almasri”.

La vicenda in breve è questa: Almasri si trovava a Torino, è stato arrestato dalla Digos il 19 gennaio perchè su di lui c’era un mandato della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra. La digos torinese, tuttavia, prima di mettergli le manette non ha informato subito il Ministero della Giustizia, come è previsto per i casi delicati come quello di Elmasry, ma lo ha fatto solo il giorno dopo e infatti solo il 21 gennaio il Ministero ha fatto sapere di avere tra le mani il caso del criminale libico. Per questo vizio di forma la Corte d’Appello di Roma non ha potuto convalidare l’arresto e ha dovuto rilasciare Almasri, che ora si trova in Libia.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    29 Gennaio 2025 at 8:14

    La Digos sbaglia e ci va di mezzo la Premier? Ridicoli pagliacci. Per fortuna Giorgia Meloni non ha nulla da temere, mentre i vertici della Digos dovrebbero iniziare a cercarsi un altro impiego, possibilmente non nelle forze di Polizia.

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