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Torino sotto pressione: le manifestazioni violente e il rischio di un ritorno agli anni di piombo

Aimi: “Necessario un intervento deciso per evitare il ripetersi di un ritorno al passato”

Alessia Serlenga

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TORINO – Torino, un tempo simbolo di innovazione e cultura, si trova oggi al centro di un dibattito acceso sulla sicurezza e la gestione delle manifestazioni. Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, Enrico Aimi, in rappresentanza del Consiglio superiore della magistratura (Csm), ha messo in evidenza la preoccupante escalation di “manifestazioni violente” che hanno lasciato un segno profondo nella comunità e provocato numerosi feriti tra le forze dell’ordine.

Aimi ha espresso solidarietà ai membri delle forze dell’ordine, sottolineando l’importanza di un intervento deciso e tempestivo per affrontare situazioni che, se non gestite con determinazione, potrebbero riportare il Paese a un’epoca buia, simile agli anni di piombo. Le sue parole risuonano come un campanello d’allarme, non solo per Torino, ma per l’intera nazione, suggerendo che il fenomeno della violenza nelle manifestazioni non è un caso isolato.

Un aspetto centrale del discorso di Aimi è stata la questione del risarcimento richiesto dalla Presidenza del Consiglio e dai ministeri dell’Interno e della Difesa, pari a 6,8 milioni, agli imputati del processo legato al centro sociale torinese Askatasuna.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    25 Gennaio 2025 at 18:13

    Alle manifestazioni violente occorre contrapporre il pugno di ferro delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito. E’ ora di finirla con il “buonismo” e lo stare a guardare. Meno si agisce, più la feccia rossa si sentirà autorizzata a fare come meglio crede.

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