Cronaca
Teschio umano ritrovato nei boschi tra Piemonte e Liguria: ecco cosa fare quando si trovano resti umani non identificati
Il protocollo del Ministero dell’Interno individua una serie di passaggi precisi: si avvisa il Sindaco, la Procura dispone le analisi e poi si procede all’identificazione
CUNEO – Nei boschi di Pezzolo Valle Uzzone, nel cuneese al confine con la Liguria, è stato ritrovato un cranio umano. A scoprire il teschio sono stati alcuni cacciatori durante una battuta di caccia nei giorni scorsi. La località del ritrovamento, la zona “Porcavio”, è stata transennata dai carabinieri, che hanno raccolto il reperto e lo stanno esaminando.
Questo caso rientra nella fattispecie di “Ritrovamento di resti umani non identificati” e gli agenti devono seguire un documento con indicazioni precise, chiamato disciplinare operativo e messo a disposizione dal Ministero dell’Interno. Prima di tutto, il primo ad essere informato è il Sindaco del Comune in cui c’è stata la segnalazione; egli informerà l’Asl, le forze dell’ordine (se non sono già sul posto) e l’Autorità giudiziaria. Successivamente, la palla passa alla Procura, che “dispone il trasferimento dei resti all’Obitorio/Sezione/Dipartimento di Medicina Legale territorialmente competente”. Dopo, il medico legale “provvede al prelievo del campione biologico e alla compilazione delle sezioni della scheda post mortem applicabili al caso di rinvenimento di parti di cadavere o di resti mortali”.
Dopo le analisi, l’identità dell’osso viene comunicata al Sindaco, alla polizia locale, alla Prefettura e al Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse.
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