Società
Nostradamus a Torino: il mistero della cascina Morozzo e della lapide scomparsa
La presenza di Nostradamus a Torino solleva ancora molte domande. Perché il veggente si trovava qui? Quali segreti custodiva la cascina Morozzo? E soprattutto, quale significato nascondeva la sua lapide?
TORINO – Tra i tanti episodi curiosi che si intrecciano con la storia del territorio torinese, uno dei più affascinanti riguarda la presenza documentata, nel 1556, di un ospite illustre e controverso: Michel de Nostredame, noto ai più come Nostradamus. Il celebre astrologo, veggente e autore delle enigmatiche Centurie, avrebbe soggiornato in una cascina medievale situata nell’area che oggi conosciamo come la Pellerina.
La cascina Morozzo e la principessa Vittoria
Il soggiorno di Nostradamus si colloca nella cascina Morozzo, un edificio medievale di grande prestigio, legato alla figura di una principessa sabauda, Vittoria. A lei si deve l’altro nome con cui era conosciuta la cascina: Villa La Vittoria. L’ubicazione della villa, lungo la strada Antica di Collegno, rendeva il sito strategicamente rilevante e facilmente accessibile. La via partiva dall’attuale via Cibrario, all’altezza di via Clemente, per poi proseguire verso nord, lambendo la villa.
Fino agli anni Trenta del XX secolo, la presenza di questa dimora era ancora testimoniata da un antico segnale che riportava la dicitura: Villa La Vittoria detta il Morozzo. Oggi, di questa struttura non rimane nulla, se non il ricordo custodito nelle cronache storiche e nei racconti locali.
La lapide di Nostradamus: un enigma scolpito nella pietra
Il soggiorno di Nostradamus a Torino non si limitò a una semplice visita. Secondo quanto tramandato, il profeta lasciò una lapide all’interno della cascina come segno tangibile del suo passaggio. La lapide, di cui si conserva una trascrizione, recava un testo enigmatico e sentenzioso:
1556 / Nostradamus alloggiò qui dov’è il Paradiso, l’Inferno, il Purgatorio, io mi chiamo la Vittoria; chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la completa rovina.
Questo messaggio criptico ha alimentato numerose speculazioni. Si trattava di un avvertimento? Di una previsione? O di un semplice omaggio alla principessa e alla cascina che lo ospitò? Purtroppo, non abbiamo risposte definitive, perché la lapide scomparve misteriosamente negli anni Quaranta del Novecento.
La scomparsa della cascina
Con il tempo, la cascina Morozzo fu abbandonata e cadde in rovina. Gli ultimi resti dell’edificio resistettero fino al 1982, quando furono definitivamente abbattuti per permettere la sistemazione della scarpata tra via Sismonda e corso Appio Claudio. Così, anche le ultime tracce fisiche di questo luogo carico di storia e mistero scomparvero, lasciandoci soltanto con frammenti di memoria e leggende.
Nostradamus e Torino: un legame da riscoprire
La presenza di Nostradamus a Torino solleva ancora molte domande. Perché il veggente si trovava qui? Quali segreti custodiva la cascina Morozzo? E soprattutto, quale significato nascondeva la sua lapide? Sebbene non ci siano riscontri diretti che possano confermare o smentire le leggende, la storia della cascina e della lapide rappresenta un tassello affascinante del mosaico culturale torinese.
Questo episodio ci invita a riflettere su quanto il nostro territorio sia ricco di storie dimenticate, che attendono solo di essere raccontate. Forse, tra le pieghe del tempo, si cela ancora una verità pronta a emergere, portando nuova luce su uno degli episodi più curiosi e misteriosi della storia di Torino.
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