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Asti

Ad Asti un vecchio corso di teatro ispirato alla terapia dello “psicodramma” ha scatenato un putiferio

C’è un processo in corso: l’Ordine degli Psicologi del Piemonte accusa un’insegnante di violenza e esercizio abusivo della professione. Vediamo di capire meglio cos’è questa tecnica

Sandro Marotta

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ASTI – L’Ordine degli Pscologi del Piemonte ha citato in giudizio un’insegnante di Asti perchè, secondo gli ex allievi di un suo corso di teatro, esercitava violenza psicologica sui ragazzi e li portava a confessare traumi e violenze. Alcuni di loro hanno riportato di aver sofferto di stress post traumatico e attacchi di panico, ma l’insegnante ha negato.

La storia

I fatti risalgono al periodo tra il 2014 e il 2019. La docente aveva messo in piedi una piccola compagnia chiamata “Teatro della crescita” presso l’istituto Giuseppe Verdi di Asti; i partecipanti erano sia maggiorenni che minorenni. In queste sedute applicava un metodo di analisi dei traumi chiamato “psicodramma”, sviluppato concettualmente dallo psichiatra Jacob Moreno nel 1946.

Il metodo

In breve, il metodo si sviluppa in una seduta di gruppo, in cui il partecipante mette in scena il proprio trauma, talvolta interpretando il carnefice; le altre persone presenti vestono i panni degli altri protagonisti della vicenda dolorosa, trasformandosi così in attori di un gioco di ruolo. Questo capitolo del libro “History of Sociometry, Psychodrama” ripercorre l’evoluzione della psicoterapia, includendo anche alcune critiche. Per effettuare questo tipo di pratica non serve necessariamente una laurea in Psicologia o Psichiatria, bastano dei corsi, tuttavia è illegale pretendere di avere un effetto benefico e presentarsi come terapeuti.

Lo “psicodramma” è una terapia riconosciuta dalla comunità scientifica, tanto che l’Università di Torino ha avuto un laboratorio e ha un insegnamento su questo tema, erogato nel dipartimento di Psicologia del Lavoro. É stato usato anche in un carcere, in un esperimento diretto a contrastare il comportamento violento dei detenuti uomini.

Le accuse

La docente aveva raccolto un gruppo di allievi con cui faceva esercizi di recitazione e metteva in piedi degli spettacoli. Secondo le accuse degli ex allievi però costringeva i partecipanti a tirare fuori tutta l’emotività possibile, non tenendo conto della loro sensibilità e del loro carattere. Un’ex alunna, riporta La Stampa, ha detto “ci metteva in cerchio e ci diceva di raccontare i nostri turbamenti, poi ce li faceva recitare. Lei aveva sempre ragione […] costrinse un’allieva che aveva subito una violenza sessuale a rivivere in forma teatrale quell’episodio”.

La difesa

L’insegnante si è difesa così, contatta da Quotidiano Piemontese: “non sono una psicologa, ma una regista. La tecnica di analisi dello psicodramma lo conosco per cultura e ai ragazzi ne ho parlato, ma come curiosità. Si tratta di un equivoco, nei miei corsi si è sempre parlato di emozioni e non di traumi. Poi è normale che se uno fa spettacoli a tema violenza, è normale che vengano fuori delle cose che uno deve gestire”. E aggiunge “non sono una matta, se mi avessero detto ‘questa cosa non mi sento di farla’ avrei capito”.

L’Ordine degli Psicologi del Piemonte ha ricevuto le segnalazioni di 5 ex alunni e ha portato la vicenda davanti al giudice di Asti, che ha citato in giudizio l’insegnante per i reati di esercizio abusivo della professione, lesioni e violenza privata. La prossima udienza sarà il 13 marzo.

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