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Cronaca

Arrestato a Torino Njeem Osama Elmasry, accusato di crimini di guerra nelle prigioni libiche

Secondo le accuse, nella prigione di Mitiga, sotto il controllo di Almasry, sarebbero state commesse gravi violazioni dei diritti umani

Gabriele Farina

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TORINONjeem Osama Elmasry, noto anche come Almasri, è stato arrestato a Torino su mandato della Corte penale internazionale. L’uomo, 47 anni, è accusato di crimini di guerra legati alla sua attività come capo della polizia giudiziaria libica e responsabile della prigione di Mitiga, a Tripoli.

Il fermo è avvenuto in un albergo torinese, durante un controllo di routine condotto dagli investigatori della Digos. Elmasry si trovava nell’hotel in compagnia di altre persone.

Le accuse

Secondo le accuse, nella prigione di Mitiga, sotto il controllo di Almasry, sarebbero state commesse gravi violazioni dei diritti umani. Numerose testimonianze di ex detenuti, in particolare migranti intercettati mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo, hanno documentato episodi di torture e altri trattamenti disumani.

Le prove raccolte grazie ai racconti delle vittime hanno costituito la base per il mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale, che sta indagando sui crimini commessi nei centri di detenzione libici. Mitiga è da tempo sotto i riflettori per la sistematica violazione dei diritti dei migranti, spesso trattenuti in condizioni inumane e sottoposti a violenze.

Le autorità italiane, coordinate con la Corte penale internazionale, stanno ora gestendo le procedure necessarie per il trasferimento dell’uomo verso la giurisdizione dell’Aja, dove dovrà rispondere delle accuse.

L’arresto di Elmasry pone nuovamente l’attenzione sulle drammatiche condizioni vissute dai migranti in Libia e sull’urgenza di interventi internazionali per garantire il rispetto dei diritti umani in quelle aree di crisi.

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