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Società

Al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino sei detenuti dormono per terra

Attualmente, il Ferrante Aporti ospita 53 tra minorenni e giovani adulti, a fronte di una capienza massima di 46 posti letto

Gabriele Farina

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TORINO – Dormono per terra, su coperte da spiaggia e materassi disposti sul pavimento. È questa la condizione in cui versano sei detenuti del carcere minorile Ferrante Aporti, secondo quanto denunciato dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp. Una situazione emergenziale che si protrae ormai da giorni e che mette in evidenza le criticità strutturali e organizzative dell’istituto.

Attualmente, il Ferrante Aporti ospita 53 tra minorenni e giovani adulti, a fronte di una capienza massima di 46 posti letto. Questo sovraffollamento genera disagi non solo per i detenuti, ma anche per il personale di Polizia penitenziaria, come sottolinea il sindacato. “La situazione determina non pochi problemi per gli agenti in servizio”, dichiara l’Osapp, ricordando precedenti denunce come quella del dicembre scorso, relativa all’impiego operativo di un’agente in stato di gravidanza.

Il ricordo della rivolta estiva

Il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, non nasconde le sue preoccupazioni. “Ci auguriamo non si verifichi una situazione simile a quella di agosto,” ha dichiarato, riferendosi alla violenta rivolta che aveva portato al rischio di un’evasione di massa. Durante quell’episodio, nove agenti – di cui sette alle prime esperienze – avevano gestito una situazione esplosiva, evitando il peggio. Tuttavia, i quattro agenti che erano riusciti a contenere l’emergenza sono stati sottoposti a procedimenti disciplinari invece di ricevere un riconoscimento.

“L’amministrazione sembra aver già dimenticato i gravi fatti di quella notte e i danni subiti,” accusa Beneduci. “Il Ferrante Aporti rappresenta uno dei peggiori istituti minorili d’Italia per gestione e condizioni.”

L’agente incinta e i dubbi sulla sicurezza

Tra i punti critici evidenziati dall’Osapp, torna la questione dell’impiego operativo di un’agente incinta, obbligata a indossare il cinturone con pistola d’ordinanza, un equipaggiamento che pesa circa 1,5 chili. “Nonostante le evidenti prove che abbiamo raccolto, l’amministrazione continua a negare l’accaduto,” denuncia Beneduci.

Appello alle istituzioni

Il sindacato si rivolge al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari e al ministro Carlo Nordio, chiedendo un intervento deciso per far luce sulle criticità del Ferrante Aporti. “Serve un cambio di passo e, se necessario, la sostituzione del capo del Dipartimento della Giustizia minorile e di comunità,” afferma Beneduci.

Nei giorni scorsi, l’Osapp ha interpellato anche l’Ispettorato del Lavoro e il Visag, l’ente preposto alla vigilanza sull’igiene e sicurezza nell’amministrazione della giustizia. L’obiettivo è garantire condizioni più dignitose per i detenuti e maggiore sicurezza per il personale di Polizia penitenziaria.

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