Cronaca
Smascherata frode sulle borse di studio universitarie in Piemonte
Il sistema ha permesso agli studenti coinvolti di ottenere borse di studio per oltre 513.000 euro complessivi negli anni accademici 2022/23 e 2023/24
TORINO – Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, in collaborazione con l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario del Piemonte (EDISU), ha portato alla luce una complessa frode che coinvolge 80 studenti. L’indagine, denominata “FAKE HOME”, ha accertato un meccanismo illecito volto a ottenere indebitamente borse di studio, erogate anche con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Contratti di locazione fantasma
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha preso avvio dall’analisi di un caso sospetto: un cittadino di 37 anni, residente a Torino, risultava intestatario di contratti di locazione per quattro immobili in cui, oltre ai reali inquilini, figuravano fittiziamente ben 66 studenti. Le indagini hanno rivelato che i contratti erano falsi: molti degli studenti vivevano in realtà presso amici o in altri domicili senza regolari accordi.
Il meccanismo fraudolento
Grazie alla compiacenza del proprietario, gli studenti autocertificavano la disponibilità di un alloggio in locazione, requisito indispensabile per accedere alle borse di studio EDISU. Per ogni contratto falso, il proprietario incassava tra i 500 e i 600 euro.
L’impatto della frode
Secondo quanto emerso, il sistema ha permesso agli studenti coinvolti di ottenere borse di studio per oltre 513.000 euro complessivi negli anni accademici 2022/23 e 2023/24. A ciò si aggiunge l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie. Gli investigatori hanno individuato un secondo proprietario coinvolto, un uomo di 34 anni, che ha facilitato l’accesso illecito alle borse per altri tre studenti.
Sanzioni e rimborsi
Al termine delle indagini, 26 persone sono state denunciate, tra cui due proprietari di immobili, un intermediario e 23 studenti. Per 47 altri studenti sono scattate sanzioni amministrative per oltre 404.000 euro. L’EDISU ha già richiesto la restituzione di 323.807 euro e ha bloccato ulteriori erogazioni per circa 190.000 euro.
Le indagini, tuttora in corso, si trovano nella fase preliminare. Resta intatta, per tutte le persone coinvolte, la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
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