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Cronaca

Torino: uccise il padre per difendere la madre, assolto Alex

Oggi, il verdetto di assoluzione riconosce la particolare situazione in cui Alex si era trovato ad agire

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Palazzo di Giustizia a Torino

TORINO – Assolto dalla Corte di Assise di Appello di Torino il ventiduenne Alex Pompa, accusato di aver ucciso il padre con numerose coltellate nell’aprile del 2020. Il giovane aveva agito durante un violento alterco familiare per proteggere la madre dall’ennesimo episodio di aggressione domestica.

La vicenda, che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica, si era conclusa inizialmente con una condanna a 6 anni e 2 mesi di reclusione. Tuttavia, la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente sentenza, disponendo un nuovo processo per rivedere il caso alla luce degli elementi emersi.

Oggi, il verdetto di assoluzione riconosce la particolare situazione in cui Alex si era trovato ad agire, evidenziando la complessità e la drammaticità del contesto familiare in cui si è consumata la tragedia.

I fatti: l’omicidio a Collegno

Giovedì 30 aprile 2020, intorno alle 23, al sesto piano del palazzo in via Edmondo De Amicis 47, a Collegno, Alex Pompa – all’epoca 18enne – uccide con 34 coltellate il padre Giuseppe Pompa, un operaio di 52 anni incensurato. L’omicidio arriva al culmine di una lite, una reazione all’ennesima aggressione da parte dell’uomo nei confronti della moglie, Maria Cotoia.

“Ho agito per difenderci. Per difendere me, mia madre e mio fratello. Mio padre stava andando in cucina a prendere un coltello e io l’ho anticipato” – queste le dichiarazioni fornite ai giudici e ai carabinieri quando il giovane, difeso dall’avvocato Claudio Strata, si è costituito. Al momento dell’omicidio, in casa erano presenti sia la moglie che l’altro figlio maggiorenne, Loris, di 21 anni.

Secondo la tesi dell’accusa Alex ha agito in anticipo prendendo il coltello e colpendo il padre disarmato alla schiena e poi per altre 33 volte fino a ucciderlo. Per questo erano stati chiesti 14 anni di reclusione.

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