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Torino, dopo il racconto del viaggio avventuroso a bordo dei mezzi Gtt arriva la replica dell’UGL Autoferro Piemonte

Bertola, pur usando toni ironici, ha dipinto la situazione davvero difficile in cui versa il servizio pubblico dei trasporti torinese

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TORINO – Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del viaggio, o avventura, a bordo dei mezzi pubblici Gtt a Torino dell’ex consigliere comunale Vittorio Bertola.

Bertola, pur usando toni ironici, ha dipinto la situazione davvero difficile in cui versa il servizio pubblico dei trasporti torinese. A riguardo, però, ci è giunta anche la replica di Davide Bianchi, segretario regionale UGL Autoferro Piemonte che non ha gradito i toni di accusa usati dal politico nei confronti dell’azienda e dei suoi dipendenti e che, tramite un comunicato inviatoci – che riportiamo integralmente – ha risposto:

Gentile redazione Quotidiano Piemontese,
ritengo doveroso intervenire a seguito del recente articolo pubblicato su “Quotidiano Piemontese” che riporta un post, dell’ex consigliere comunale Sig. Vittorio Bertola sui disservizi del trasporto pubblico torinese.

Pur comprendendo il ricorso a toni ironici per raccontare l’esperienza di un viaggio sui mezzi pubblici, non possiamo accettare che i lavoratori GTT vengano sminuiti e additati come corresponsabili delle inefficienze del sistema. Gli autoferrotranvieri di Torino rappresentano la prima linea di un servizio essenziale, garantendo la mobilità cittadina ogni giorno, spesso in condizioni difficili e sacrifici personali che sottraggono tempo alle proprie famiglie, è pertanto inaccettabile insinuare che il personale sia
indifferente, così come dichiarato dal Sig. Bertola, alle necessità dell’utenza.

Vorrei inoltre sottolineare che il personale di front line è sempre più spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali, a volte scaturite da un qualsiasi futile motivo! Questo fenomeno, che la nostra organizzazione denuncia da tempo, rimane una priorità assoluta nelle nostre battaglie sindacali.

Essere alla guida di un mezzo pubblico oggi significa esporsi a rischi continui e non solo: lavorare in un contesto così, viene troppo spesso trascurato, soprattutto da chi dovrebbe avere una maggior contezza di questa professione.

Le difficoltà del sistema di trasporto pubblico non si risolvono puntando il dito contro chi, con dedizione e spirito di servizio, fa il proprio dovere ogni giorno. Al contrario, serve un confronto serio e costruttivo che metta al centro la sicurezza dei lavoratori oltre che il miglioramento del servizio.

Invitiamo pertanto l’ex consigliere Bertola, e chiunque desideri contribuire a questo dibattito, a farlo nel rispetto di chi lavora per garantire un servizio pubblico essenziale, troppo spesso dimenticato dalle istituzioni.

UGL Autoferrotranvieri Piemonte continuerà a battersi per difendere la dignità dei lavoratori, per ottenere
condizioni lavorative più sicure e per garantire un servizio migliore alla cittadinanza.

Aggiornamento: è arrivata anche la controreplica di Vittorio Bertola.

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8 Commenti

1 Commento

  1. Carla Elisa Crivellaro

    13 Gennaio 2025 at 15:13

    Da anni, anni e anni usufruisvo fei servizi di trasporto cittadini. Prima per la scuola, poi per andare al lavoro ed anche per ragioni private
    Ora, da pensionata, continuo ad usarli. Certo i tempi sono cambiati. C’è più traffico, i tempi di percorrenza possono allungarsi ma le linee sono di più. Ho notato senza dubbio un aumemto vertiginoso della maleducazione e dell’incivilta DEI PASSEGGERI soprattutto i più giovani. s
    Senza voler generalizzare a volte bisogna stingere le mani e la bocca per non mandare certi personaggi estremamente maleducati a quel paese o a far volare qualche ceffone. Ma questi sono i costumi odierni. Ma non diamo esclusivamente la “colpa” ai servizi e a chi li svolge. Al posto loro perderei la pazienza moooooltooooo più spesso!!!!!

  2. Carla

    13 Gennaio 2025 at 16:10

    ritengo che il personale non c’entri nulla con il disservizio GTT. chi decide orari, coincidenze e quant’altro dovrebbe dedicare più tempo mettendosi dalla parte dell’ utente.io ho sempre usato i servizi pubblici per lavoro e per il tempo libero, non nego che ci sono delle linee che le attese sono imbarazzanti (esempio linea 62)

    • Assunta Doriana Mori

      14 Gennaio 2025 at 20:03

      Perché il mio commento di poco fa non è stato pubblicato?
      Era troppo critico e particolareggiato?

  3. Francesco Marino

    13 Gennaio 2025 at 16:13

    Se l’Italia è così mal ridotta dobbiamo, in primo luogo, ringraziare i sindacalisti che difendono chi sbaglia e chi è indifendibile. Ormai i sindacalisti sono una costosissima casta di intoccabili!

    • Assunta Doriana Mori

      14 Gennaio 2025 at 19:57

      Buonasera,

      da ex-utente, poiché ho recentemente deciso di non usufruire più dei servizi di trasporto pubblîco, posso affermare che:
      – le attese alle fermate sono troppo lunghe
      – il servizio è pessimo perché i mezzi sono sovraffollate quasi sempre
      – le persone non più giovani come me spesso sono costrette a rimanere in piedi soprattutto perché i giovani fingono di non vedere e per farli alzare, bisogna espressamente richiederlo
      – a causa del sovraffollamento. è estremamente difficile convalidare il documento di viaggio, col rischio di essere multati incolpevoli.
      – la guida è frequentemente a strattoni, con il probabilissimo rischio di cadere (questo perché, a mio parere, gli autisti devono tentare di recuperare i ritardi)
      – effettivamente il perdonale GTT, anche perché stressato e insoddisfatto, non è molto cortese coi passeggeri, che. però non sono colpevoli di nulla e pagano un biglietto ormai troppo caro.
      – in tanti anni nulla è stato migliorato, nonostante i nuovi mezzi (ma circolano comunque molti di quelli vecchi), anzi al contrario ci sono notevoli peggioramenti.
      Concludo che, a dispetto del costo sempre più elevato anche quello, di una corsa in taxi, sono costretta a ricorrervi quando devo andare in centro.

  4. Gaudenzia Milici

    13 Gennaio 2025 at 17:38

    il signor Bertola dovrebbe chiedersi perché nessuno vuole più fare l’autista. manderebbe se ne ha i suoi figli a lavorare come autista GTT? orari massacranti, rischioso e mal pagato..invece di inveire contro gli autisti che si faccia qualcosa per migliorare questo servizio e la vita dei dipendenti.

  5. Adriano

    13 Gennaio 2025 at 17:45

    Io penso che la Regione Piemonte debba essere in prima linea in tutte le province oltre al Capoluogo per far sì che le tasse regionali e comunali tra cui il bollo auto siano poi distribuite in quello che servono servizi per la comunità, che non vuol dire solo trasporto pubblico,gli scaricabarile non servono ai cittadini ma solo a qualcuno che si spaccia per loro rappresentnte

  6. Claudia

    14 Gennaio 2025 at 7:34

    buongiorno, sono una pendolare che usa treni e bus tutti i giorni. il racconto dell’ ex Consigliere non rispecchia. a pieno le situazioni, perché ci sono situazioni anche più colorite, tipo che per coprire i continui ritardi dei mezzi ad un certo punto ti fanno scendere per prendere quello dietro che così torna indietro per recuperare il ritardo, oppure corse saltate e tu aspetti 20/30/40 minuti perdendo anche il treno che ti portava a casa. certo gli autisti eseguono direttive che provengono dall’alto quindi sono i capi che non hanno ben chiaro cosa devono fare eppure sono tutti profumatamente pagati! in Inghilterra gli autisti sono di una gentilezza che non ricordavo, fanno i biglietti, guidano, e riescono anche a ricordarti dove scendere. forse dovremmo ricordarci che un tempo eravamo noi il bel paese, invidiati per la gentilezza, la galanteria E la simpatia. Oggi non facciamo che lamentarci, pretendere la qualsiasi e non metterci la faccia ma nasconderci dietro la responsabilità di altri. il trasporto è un servizio offerto contro il pagamento di un biglietto e/o abbonamento che lievita di anno in anno. il servizio viene reso agli utenti chi decide di fare questo lavoro deve sapere che troverà sia il bello che il brutto. bisogna sempre chiedersi se si è in grado di stare in prima linea. la responsabilità è di tutti ognuno per la sua parte. claudia pendolare

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