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Salute

100 milioni di euro per la domus didattica del Parco della Salute

Il Parco della Salute si delinea così come un progetto strategico non solo per Torino

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TORINOUn polo all’avanguardia per la sanità, la ricerca e l’innovazione internazionale. È questa la visione che guida lo sviluppo del Parco della Salute, come emerso durante l’audizione in quarta Commissione regionale, presieduta da Daniele Valle, alla quale sono intervenuti Paola Cassoni, direttrice della Scuola di medicina e vicerettrice per l’Area medica dell’Università di Torino, e Umberto Ricardi, vicerettore per la Ricerca biomedica.

“La Scuola di medicina dell’Università di Torino – hanno spiegato Cassoni e Ricardi – vuole interpretare pienamente il significato del nome del Parco, che abbraccia salute, ricerca e innovazione. Stiamo lavorando per realizzare un polo multifunzionale con un approccio integrato, che unisca sanità, formazione accademica e attività di ricerca”.

Tra i progetti chiave illustrati, spicca la cosiddetta “domus didattica”, un’area dedicata interamente alla formazione e all’insegnamento, per la quale è previsto un investimento di 100 milioni di euro.

Una rete integrata per la salute e la ricerca

L’audizione, focalizzata sul tema degli spazi destinati alla didattica e alla ricerca, ha coinvolto anche i consiglieri Gianna Pentenero (Pd), Alice Ravinale (Avs) e lo stesso presidente Valle, che hanno posto domande e richiesto chiarimenti sui dettagli del progetto.

L’obiettivo principale, secondo i rappresentanti dell’Università di Torino, è creare una rete di servizi che risponda in modo efficace alle esigenze di tutela della salute, formazione accademica e clinica, nonché allo sviluppo tecnologico e alla ricerca. L’integrazione in un unico complesso innovativo consentirà di superare i confini regionali, puntando a diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale.

Il Parco della Salute si delinea così come un progetto strategico non solo per Torino, ma per l’intero panorama della ricerca biomedica, aprendo le porte a nuove opportunità per la comunità scientifica e accademica.

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