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Tar del Piemonte: i 5 uffici postali di Torino rimangono chiusi

Ora si aspetta il pronunciamento definitivo nel merito

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TORINO – Il Tar del Piemonte si è pronunciato riguardo alla chiusura di Poste Italiane di 5 uffici postali di Torino. Sono quelli di via Nizza 88, via Francesco Guicciardini 28, via Verres 1/A, corso Casale 196 e via alla Parrocchia 3/A. All’inizio, in seguito al ricorso del sindaco Stefano Lo Russo, il Tar aveva deciso per una provvisoria riapertura, ma poi a ridosso della data di chiusura prevista aveva cambiato idea.

Oggi, con un’ordinanza cautelare, ha respinto il ricorso del comune di Torino di sospendere il provvedimento: gli uffici postali rimarranno chiusi.

Ora si aspetta il pronunciamento definitivo nel merito. “E’ una decisione – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – che ci lascia dispiaciuti ma determinati a proseguire la strada intrapresa a tutela degli interessi coinvolti. Non sono state riconosciute ragioni per sospendere il provvedimento, ma confidiamo che in sede di sentenza definitiva i giudici riconoscano come questa decisione stia di fatto privando tante cittadine e tante cittadini di un servizio fondamentale di prossimità”.

Si tratta di “un servizio primario per la comunità: gli uffici presenti nei quartieri svolgono anche una funzione di presidio sul territorio. Il nostro obiettivo resta tutelare l’interesse delle torinesi e dei torinesi, che non devono veder scomparire un servizio importante a causa di logiche guidate primariamente da criteri economici” – continua il primo cittadino.

Ad appoggiare il ricorso del Comune anche tre sindacati: Slc Cgil Piemonte (lavoratori della comunicazione), Cgil Torino e Spi Torino (pensionati) che si dicono amareggiati “per la decisione del Tar Piemonte che ha confermato la chiusura dei cinque uffici postali a Torino. Questi uffici rappresentano presìdi fondamentali di legalità e spazi di prossimità sociale, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, quali anziani, persone con disabilità e cittadini residenti in aree periferiche o svantaggiate”.

Sperano ancora in un cambio di idea e ribadiscono “la validità della nostra lotta in difesa dei servizi pubblici essenziali e confidiamo che, nel pronunciamento definitivo, il Tribunale riconosca l’importanza di garantire tali servizi alla comunità torinese. Continueremo a impegnarci con determinazione affinché questa decisione venga ribaltata, tutelando così i diritti e le esigenze dei cittadini e dei lavoratori”.

 

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