Cultura
“Barberismo”: la nuova parola Treccani ispirata dal fenomeno Alessandro Barbero
Il neologismo è stato inserito dalla Treccani nel “Libro dell’anno 2024”
TORINO – Nel 2024 nuove parole sono entrate a far parte dell’uso quotidiano della lingua italiana e molte di esse continueranno a caratterizzare il linguaggio del 2025. Tra queste, figura il termine “barberismo”, che la Treccani ha inserito nel suo “Libro dell’anno 2024”, insieme ad approfondimenti sui principali avvenimenti degli ultimi dodici mesi.
Il termine trae origine dalla popolarità conquistata dallo storico e scrittore Alessandro Barbero, le cui conferenze e lezioni hanno saputo conquistare l’attenzione di un pubblico vastissimo. Questo fenomeno di massa ha spinto il docente universitario al centro di una sorta di “culto culturale”, definito appunto “barberismo”. Così, grazie a un mix di competenza storica e capacità divulgativa, Barbero è riuscito a trasformare le sue lezioni in un fenomeno culturale senza precedenti, tanto da meritare un posto tra le nuove parole della Treccani, che definisce il “barberismo” come
«L’appassionato apprezzamento da parte di migliaia di persone per le conferenze o lezioni tenute dallo storico e scrittore Alessandro Barbero nell’àmbito di vari contesti e format».
Il termine “barberismo”
Il neologismo ha iniziato a circolare in seguito ad un articolo critico firmato da Andrea Minuz, docente di Storia del cinema presso l’Università La Sapienza, e pubblicato su Il Foglio con il titolo Tutti pazzi per Alessandro Barbero. Il talento del luogo comune. Nel pezzo, Minuz analizza il successo travolgente dello storico, attribuendolo anche a una società affascinata da figure di docenti carismatici, paragonando l’attenzione verso Barbero a quella per il professor Keating, protagonista del film L’attimo fuggente interpretato da Robin Williams.
Minuz riconosce il carisma e l’abilità comunicativa di Barbero, capace di intrattenere e affascinare platee eterogenee in ogni parte d’Italia, ed evidenzia anche come il fenomeno sia nato e cresciuto principalmente grazie al passaparola sui social network, con video condivisi su WhatsApp e Facebook che hanno alimentato una popolarità virale. Sebbene Barbero non sia presente personalmente sui social media, esistono infatti decine di pagine e gruppi dedicati a lui su Facebook, come “Primo Vassallo” o “I vassalli di Barbero”, nonché community come “Feudalesimo e Libertà”. Anche su Instagram, YouTube e TikTok, lo storico raccoglie una grande quantità di seguaci, e ogni suo evento pubblico o firmacopie attira folle di persone.
Nel 2024, dopo quarant’anni di carriera accademica presso l’Università del Piemonte Orientale, Alessandro Barbero è andato in pensione, salutato da un lungo applauso di studenti e colleghi. Nonostante il ritiro dall’insegnamento ufficiale, il suo seguito e l’interesse verso le sue lezioni non sembrano destinati a diminuire.
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