Economia
Mirafiori: un 2024 da dimenticare tra crisi e incognite future
La storica fabbrica torinese affronta un crollo della produzione del 70%, con la speranza di una ripresa legata alla nuova 500 ibrida e a un piano per Maserati che tarda ad arrivare
TORINO – Il 2024 si chiude per Mirafiori con un bilancio disastroso, un anno che molti preferirebbero dimenticare, ma che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro della storica fabbrica torinese. Secondo i dati elaborati da Fim Cisl, la produzione di vetture è scesa a 25.920 unità , un numero che segna un inquietante calo del 70% rispetto alle 85.940 vetture prodotte nel 2023. La situazione è aggravata dalla quasi totale dipendenza dalla produzione della Fiat 500 elettrica, che ha costituito il 91% dei volumi, mentre il marchio Maserati ha visto una produzione di appena 2.250 vetture, lontana dalle 41.000 unità del 2017.
Ferdinando Uliano, segretario di Fim Cisl, ha commentato la pesante flessione, esprimendo preoccupazione per il futuro. La nuova 500 ibrida, attesa per novembre, potrebbe portare effetti positivi solo nel 2026, mentre per Maserati la mancanza di un piano strategico chiaro rende il panorama ancora più incerto. Le prospettive per il sito di Mirafiori appaiono cupe, aggravate dall’uso della cassa integrazione che ha coinvolto il 40% dei lavoratori e ha portato a una chiusura delle linee produttive per quasi metà delle giornate lavorative.
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