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Ambiente

Comitato Torino Respira: qualità dell’aria non è migliorata

Torino continua quindi a far fronte a importanti sfide legate al miglioramento della qualità dell’aria

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TORINO – Coll’anno nuovo arriva anche il tempo di bilanci. Il Comitato Torino Respira ha diffuso le analisi dei dati rilevati dalle stazioni ARPA nel territorio della Città di Torino.

Seppur alcuni dati relativi al PM10 e al PM2,5 siano incompleti in quanto mancano ancora i risultati delle analisi condotte negli ultimi giorni di dicembre, e alcuni dati non siano ancora stati validati, il quadro che si delinea però è abbastanza completo e ci rivela come la situazione non stia complessivamente migliorando in modo significativo e il trend di miglioramento della qualità dell’aria si è di fatto interrotto.

Torino continua quindi a far fronte a importanti sfide legate al miglioramento della qualità dell’aria. Come evidenziato dai dati della Regione Piemonte, il traffico veicolare è la principale fonte di inquinamento atmosferico, contribuendo per oltre il 70% alle emissioni di particolato primario e biossido di azoto.

In questo contesto, è essenziale andare oltre il confronto con i limiti di legge attuali e comprendere la relazione tra i dati rilevati e i criteri di qualità dell’aria stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e quelli definiti dalla nuova direttiva europea che entreranno in vigore a partire dal 2030 (approvata a ottobre 2024).

Il confronto con i nuovi limiti imposti dalla direttiva europea approvata ci rivela come l’aria di Torino sia destinata a rimanere fuorilegge ancora per molti anni.

Il confronto invece con i valori raccomandati dall’OMS rivela come cittadini e cittadine torinesi siano esposti a concentrazioni di biossido di azoto pericolosi per la salute per oltre il 90% dell’anno (stazione piazza Rebaudengo), ben oltre al periodo invernale che è l’unico nel quale vengono prese misure, peraltro inefficaci, per limitare le emissioni da traffico.

“La qualità dell’aria a Torino è una questione cruciale per la tutela della salute e i dati attuali evidenziano la necessità di interventi urgenti e mirati per ridurre i livelli dei principali inquinanti atmosferici – commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira -. Il Piano Regionale della Qualità dell’aria approvato recentemente dalla Regione è insufficiente per raggiungere i limiti della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria entro il 2030 e deve essere immediatamente essere rivisto. Il Comune di Torino deve attivarsi concretamente per ridurre il traffico e offrire un servizio di trasporto pubblico efficiente, chiedendo al governo nazionale di mettere a disposizione più fondi per questo obiettivo e per finanziare completamente la Linea 2 della metropolitana. Le risorse per farlo sono disponibili, ma vengono destinate a finanziare opere inutili e dannose come la TAV Torino-Lione e il ponte sullo Stretto di Messina”.

Nei paragrafi che seguono vengono riassunti i dati principali relativi agli inquinanti più importanti. 

Particolato PM10

I livelli di PM10 mostrano frequenti superamenti del limite di legge giornaliero di 50 µg/m³. La stazione di Lingotto ha registrato 55 superamenti, mentre Piazza Rebaudengo e Rubino ne hanno registrati rispettivamente 55 e 41. La stazione di Grassi, nonostante i dati parziali, si prevede raggiunga 54 giornate di superamento. In media, le stazioni di Torino hanno registrato 54 giorni di superamento del limite di legge, ben oltre il massimo consentito di 35 giornate.

Inoltre, il nuovo limite giornaliero della direttiva europea di 45 µg/m³, da non superare per più di 18 giorni, è stato superato ampiamente in tutte le stazioni, con un numero massimo di 66 giornate a Lingotto.

Particolato PM2,5

La nuova direttiva europea ha ridotto il limite del valore medio annuo per il PM2,5 da 25 a 10 µg/m³, e ha introdotto un limite medio giornaliero di 25 µg/m³. I dati delle stazioni di Torino indicano che i valori medi annui sono circa il doppio del nuovo limite e i giorni di superamento del nuovo limite giornaliero sono 89 giorni a Lingotto, 87 giorni a Rebaudengo e 75 giorni a Rubino, rispetto al limite di legge di 18 giorni.

Confrontando questi dati con il valore medio giornaliero raccomandato dall’OMS di 15 µg/m³, si osserva che il numero di giorni di superamento diventa 146 per Lingotto, 158 per Rebaudengo e 124 per Rubino. Questi dati sottolineano l’importanza di adottare misure adeguate per ridurre i livelli di PM2,5, che è la frazione più pericolosa per la salute del particolato atmosferico.

Biossido di Azoto (NO2)

I valori medi annui di biossido di azoto registrati nel 2023 sono stati pari a 35,4 µg/m³ a Consolata, 29 µg/m³ a Lingotto, 41,7 µg/m³ a Rebaudengo e 26,2 µg/m³ a Rubino. La nuova direttiva europea ha abbassato il limite medio annuo a 20 µg/m³ e ha introdotto un limite giornaliero di 50 µg/m³ che non deve essere superato più di 18 volte. Le stazioni di Torino mostrano valori medi annui doppi rispetto al nuovo limite e un numero di superamenti del limite giornaliero di 62 giorni a Consolata, 20 a Lingotto, 96 a Rebaudengo e 13 a Rubino.

I valori raccomandati dall’OMS per il biossido di azoto sono pari a 10 µg/m³ per la media annuale. Le stazioni di Torino superano tutte il valore raccomandato medio annuo di 3-4 volte e presentano un numero di superamenti del valore giornaliero pari a 267 giorni a Consolata, 212 a Lingotto, 338 a Rebaudengo e 171 a Rubino.

Ozono (O3)

L’ozono è un inquinante secondario che si forma soprattutto durante l’estate, attraverso reazioni fotochimiche i cui precursori sono composti organici volatili e biossido di azoto. A Torino, l’ozono viene misurato solo in due stazioni di fondo, Lingotto e Rubino. Nel 2024, entrambe le stazioni hanno superato il valore obiettivo di legge di 120 µg/m³. I superamenti di questo limite sono stati pari a 53 per Lingotto e 65 per Rubino.

Per sostenere le attività e le iniziative di Torino Respira: https://www.torinorespira.it/aderisci/

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