Cronaca
Eredità Agnelli: spunta un documento inedito sulla cessione della Dicembre, cassaforte di famiglia
Sull’intricata faccenda dell’eredità di Gianni Agnelli punta gli occhi anche Report.
TORINO – È spinosa la situazione che ruota intorno al caso dell’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli. Questione di cui si cercherà di venire a capo durante il processo civile che avviato al tribunale di Torino.
E con una ulteriore svolta: la giudice Nicoletta Aloj ha accolto la richiesta presentata dai legali di Margherita che chiedevano l’acquisizione nel giudizio civile degli atti del processo penale.
Il processo – che riguarda certo l’eredità dell’Avvocato, ma anche la residenza in svizzera della moglie Marella Caracciolo, le quote della cassaforte di famiglia ed eventuali patrimoni occultati in paradisi fiscali – vede Margherita Agnelli contrapposta ai figli nati dal primo matrimonio John, Lapo e Ginevra Elkann.
La ricostruzione dei fatti e il documento inedito
Ma facciamo un passo indietro, poiché sull’intricata faccenda dell’eredità di Gianni Agnelli punta gli occhi anche Report. Insieme alla trasmissione Rai torniamo al 19 maggio 2004. In questa data Marella Caracciolo ha venduto, per ottanta milioni di euro, ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann le sue quote della Dicembre, la società cassaforte dell’impero che fu dell’Avvocato.
Ma manca l’originale dell’atto di compravendita, e il conto della Gabriel Fiduciaria da cui sarebbe dovuto partire il pagamento era stato chiuso due giorni prima, il 17 maggio. A dimostrarlo un documento inedito entrato in possesso di Report e “che rischia di pesare come un macigno sul processo civile che oppone gli Elkann alla loro madre, Margherita, la figlia di Gianni Agnelli, in merito all’eredità di Marella Caracciolo, la consorte dell’avvocato, deceduta nel 2019”.
Il documento, riporta la trasmissione, è stato rintracciato dalle fiamme gialle torinesi all’interno delle indagini penali che vedono i tre Elkann indagati per truffa ai danni dello Stato. Ma non finisce qui perché i magistrati hanno trovato traccia di un pagamento opposto: 100 milioni di euro sarebbero passati dai conti della presunta venditrice (Marella) a quelli degli acquirenti (John, Lapo e Ginevra). Secondo i magistrati torinesi la compravendita potrebbe essere “fittizia e artatamente costruita”.
Le conseguenze, dicono da Report, potrebbero cambiare gli assetti manageriali di tutte le società controllate tramite la holding Exor. Infatti, se le prove trovate dai pm fossero prese per buone dai giudici civili, tra il 40 e il 50% della Dicembre finirebbe nelle mani di Margherita Agnelli.
Non si è fatta attendere la riposta dei legali degli Elkann, riportata da Rai News:
I legali che assistono i fratelli Elkann ribadiscono ancora una volta che John, Lapo e Ginevra sono legittimi titolari di tutte le quote della Dicembre che essi detengono e pertanto che l’attuale assetto proprietario di tale società non può essere messo in discussione in alcun modo. Gli atti del 19 maggio 2004, mostrati da Report, sono stati validamente sottoscritti con
autentica notarile e sono validi.La difesa dei fratelli Elkann stigmatizza l’utilizzo, ormai ricorrente, di affermazioni scandalistiche, avventate e strumentali ad interessi che sinora sono stati sempre soccombenti in sede giurisdizionale, sulla catena di controllo di un gruppo di società quotate in Italia e all’estero.
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