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Cuneo

Se mai ti senti inutile, ricorda che esiste un aeroporto a Cuneo

Un piccolo grande giocattolo che nel 2024 ci è costato 8 milioni di euro

Luca Vercellin

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CUNEO– Capita a tutti di avere delle giornate in cui ci sentiamo un po’ inutili.

Magari perché siamo stati un po’ pigri, magari perché sentiamo che avremmo potuto fare qualcosa di produttivo.

Si tratta di una sensazione normale, soprattutto quando si è in periodi un po’ “spenti” come le feste.

Ma non temere: per quanto vuote e insulse possano essere le tue giornate, l’Aeroporto di Cuneo è lì per farti capire che tu, a differenza sua, un senso di esistere ce l’hai. 

L’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi si chiama all’anagrafe “Aeroporto Langhe e Alpi del Mare”, e fa già ridere così.

Si tratta di uno scalo ovviamente vitale per la regione, con circa 100 mila passeggeri annui.

L’aeroporto della Granda è anche fiore all’occhiello dell’aviazione civile in Italia: infatti, su 41 aeroporti, Levaldigi è 37esimo per traffico. 

Ma costruirlo era fondamentale per il territorio, soprattutto vista l’abissale distanza con l’Aeroporto di Torino-Caselle: da Cuneo centro si tratta di 128 insormontabili km.

Così, nel 1986, si decise di collegare la remota provincia di Cuneo con il resto del mondo, aprendo l’aeroporto.

Si trattò di una svolta epocale per i cittadini della Granda: non essendo ancora arrivate le auto all’epoca, prima di Levaldigi erano costretti a raggiungere lo scalo di Torino a cavallo.

Un investimento di denaro pubblico che fin da subito ha aumentato il turismo nell’area, e che anche oggi collega Cuneo con i centri finanziari più importanti del mondo.

Un’opera all’avanguardia e lungimirante, che permette ai cuneesi di raggiungere ben 6 destinazioni (ma solo alcuni mesi l’anno). 

Da quando a Cuneo c’è un aeroporto i problemi della mobilità della provincia sono ufficialmente finiti: era l’unica cosa che mancava, e la più urgente.

Ironia a parte, c’è seriamente da interrogarsi sulle scelte strategiche per quanto riguarda i trasporti nel Cuneese. 

In una provincia in cui i collegamenti ferroviari soffrono di gravi carenze, perché ci si é focalizzati sulla costruzione di un aeroporto?

Non solo: se da anni è ormai chiaro che l’aeroporto di Cuneo è pressoché insignificante in termini di traffico, perché il governo ha stanziato otto milioni di euro per una sua ristrutturazione?

Quegli otto milioni di euro sarebbero potuti essere spesi in altre cose, come la elettrificazione delle ferrovie, o l’ampliamento delle tratte.

O, addirittura, l’aggiunta di un secondo binario in tratte come la Cuneo-Limone Piemonte. 

Ma no, 8 milioni per l’aeroporto di Cuneo: gioiello dell’aviazione, centro nevralgico dei trasporti piemontesi.

Oggi più che mai c’è da chiedersi l’utilità di questo aeroporto: i soldi scarseggiano, i trasporti devono essere sostenibili. E i pochi soldi che ci sono vengono spesi in un aeroporto minuscolo che ha solo 6 voli.

Oltretutto, la provincia di Cuneo conta 17 collegamenti ferroviari giornalieri con l’Aeroporto di Torino. Se proprio si aborrisce il treno, ci si arriva con un’ora e un quarto di automobile. 

E se l’aeroporto di Caselle soffre della carenza di voli a causa della forte concorrenza di Milano Malpensa, risulta ancora più incomprensibile l’esistenza di un secondo scalo piemontese.

Quindi, caro lettore, non sentirti mai inutile: finché ci sarà l’aeroporto di Cuneo, la tua esistenza sarà sempre sensata e giustificata.

Anche se dovessi passare le giornate a scaldare la sedia in ufficio, avrai comunque fatto di più dell’aeroporto di Cuneo per la nostra società. E quest’anno non ci sei costato 8 milioni di euro. 

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