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A Valfenera nasce Rina, la prima auto di lusso di Automobili Mignatta

Rina si presenta come una “barchetta” dal design anni ’60, ma con prestazioni e tecnologie all’avanguardia

Gabriele Farina

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VALFENERA – In un periodo in cui il settore automobilistico piemontese sembra vivere una delle sue fasi più difficili, emerge un progetto che sfida ogni previsione. A pochi chilometri da Torino, storica culla dell’industria automobilistica italiana, un imprenditore piemontese ha deciso di rilanciare con coraggio e visione. Josè Mignatta, titolare della J.M. Sas di Valfenera d’Asti, è pronto a svelare la sua creazione: Rina, la prima auto prodotta da Automobili Mignatta, una barchetta di lusso dal fascino rétro e cuore moderno.

Un sogno che diventa realtà

Josè Mignatta, imprenditore dalla lunga esperienza nella lavorazione della fibra di carbonio, ha deciso di trasformare in realtà un sogno custodito da tempo: realizzare un’auto unica, capace di unire la tradizione del design automobilistico piemontese e l’innovazione tecnologica. “Rina è un omaggio al passato e uno sguardo verso il futuro”, spiega Mignatta, che ha voluto dedicare questa prima vettura a sua nonna Caterina, affettuosamente chiamata Rina, con un design che richiama lo skyline del Monviso, simbolo delle sue radici.

La data del 29 gennaio non è casuale: è l’anniversario della fondazione della J.M., azienda nata nel 1999 quando Mignatta, poco più che ventenne, iniziò a lavorare la plastica e la gomma, per poi eccellere nella lavorazione della fibra di carbonio. Ora, dopo 25 anni di innovazione, il suo progetto entra nella storia con il debutto di un’auto che promette di far parlare di sé ben oltre i confini piemontesi.

L’auto: tra stile vintage e tecnologia avanzata

Rina si presenta come una “barchetta” dal design anni ’60, ma con prestazioni e tecnologie all’avanguardia. Realizzata interamente in fibra di carbonio, pesa poco più di 1000 kg ed è dotata di un motore benzina Euro 6 da 500 CV, capace di superare i 200 km/h in pochi secondi. “Non sarà elettrica, né ibrida. Nasce per regalare emozioni, a partire dal suono inconfondibile del motore, studiato per gli appassionati di auto,” spiega Mignatta.

Gli interni sono minimalisti ma di pregio: sedili realizzati dalla torinese Fusina, linee essenziali e nessuna autoradio, perché il rombo del motore sarà l’unica colonna sonora necessaria. Il cambio manuale sottolinea il carattere puro di Rina, mentre ogni dettaglio è stato pensato per garantire eleganza e piacere di guida.

Legame con il territorio

Rina non è solo un’auto, ma anche un omaggio al Piemonte. Nel nome e nel logo – una “m” ispirata al lambello azzurro del gonfalone piemontese – c’è un forte legame con le radici di Mignatta. “È un’auto pensata per le strade del Monferrato, delle Langhe e del Roero, tra le colline e i panorami che rendono unico il nostro territorio, Patrimonio UNESCO,” racconta l’imprenditore.

Le date da segnare in calendario

Il 29 gennaio 2025 sarà presentato il rendering ufficiale di Rina, ma il debutto fisico è fissato per l’8 maggio, festa della mamma, in un ulteriore omaggio a tutte le donne che, come la nonna di Mignatta, hanno ispirato e sostenuto grandi sogni.

Con un prezzo inferiore ai 300 mila euro, Rina si propone come alternativa alle grandi fuoriserie internazionali, portando avanti l’orgoglio del “made in Piemonte”. Automobili Mignatta non sarà Maranello, ma con il suo progetto vuole ritagliarsi un posto nel futuro dell’automobilismo.

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