Cronaca
Ma che fine ha fatto la Lancia?
Un breve ripasso delle promesse – e delle speranze – indicate da Stellantis
TORINO – C’era un tempo in cui Lancia rappresentava l’eccellenza italiana, un simbolo di ingegneria, design e passione che si rifletteva in ogni modello, dalla raffinata Flaminia alla grintosa Delta Integrale. Ma oggi, quella Lancia sembra un lontano ricordo.
La produzione, ora delocalizzata in Spagna e legata a piattaforme condivise all’interno del gruppo Stellantis, ha svuotato il marchio di quel carattere tutto italiano che lo aveva reso unico.
Lancia è pronta a rilanciarsi sul mercato europeo con tre nuovi modelli elettrificati entro il 2028, una mossa che suscita tanto entusiasmo quanto perplessità. Dopo anni di marginalità, il marchio italiano, supportato da Stellantis, spera di riconquistare un posto nel segmento premium. Tuttavia, il successo non è garantito.
Il primo passo è stato il lancio della nuova Lancia Ypsilon nel 2024, disponibile in versione elettrica e mild hybrid. Sebbene le specifiche, come un’autonomia di 403 km per la versione elettrica, siano promettenti, l’approccio stilistico futuristico potrebbe non piacere agli affezionati dello stile classico della Ypsilon. Inoltre, competere con rivali affermati come la Mini e le nuove city car elettriche asiatiche non sarà facile.
Nel 2026 arriverà la Gamma, una berlina fastback elettrica con un’autonomia fino a 700 km. Questo modello mira a posizionarsi come un’auto premium, ma il segmento D è già affollato e dominato da marchi come Tesla e BMW. Resta da vedere se Lancia, che ha perso da tempo la sua rilevanza internazionale, saprà offrire un prodotto competitivo.
Infine, la nuova Delta, attesa per il 2028, è un richiamo diretto al passato glorioso del marchio. Tuttavia, il rischio è che il nome iconico possa non bastare a convincere una nuova generazione di automobilisti, sempre più esigenti in termini di tecnologia e sostenibilità
Lancia sta certamente cercando di reinventarsi, ma la strada per il successo è piena di ostacoli. La vera sfida sarà distinguersi in un mercato in rapida evoluzione senza tradire le sue radici. I prossimi anni diranno se questo piano ambizioso sarà una rinascita o un ultimo tentativo di rilancio.
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