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Economia

Fiat slitta la produzione della Grande Panda: ecco perché

Un problema dopo l’altro per la Fiat dell’era Tavares

Luca Vercellin

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TORINOEra stata presentata la scorsa estate la Fiat Grande Panda, ultima fatica della gestione Tavares del colosso Stellantis per quanto riguarda il marchio torinese.

La Grande Panda, sulla base della nuova Citroen C3, sarà lunga 4 metri e sarà disponibile solo in motorizzazioni elettriche ed ibride. Si chiama Grande perchè rimarrà affiancata per ancora qualche anno alla Panda costruita a Pomigliano d’Arco, ribattezzata Pandina. 

Il progetto che dovrebbe risollevare il marchio torinese grazie a un pezzo concorrenziale (di cui ancora non si sa nulla) dove sarà prodotto? Ovviamente il più lontano possibile da Mirafiori: per la precisione in Serbia.

La gestione certosina di Stellantis, però, si è superata: l’auto di punta di Fiat arriverà in ritardo sul mercato rispetto a quanto previsto.

La ragione? I software difettosi della C3, ovviamente montati anche sulla Grande Panda.

Fiat starebbe quindi cercando di metterli a punto prima di consegnare le vetture, sfuggendo ai gravi errori di Citroen, costretta a richiamare centinaia di C3 nuove di zecca. 

In un mercato dell’elettrico iper competitivo e con le auto cinesi in ascesa, un ritardo di sei mesi sulle consegne potrebbe bruciare tempo prezioso per un modello cruciale come la Grande Panda. Ormai è certo: l’automotive italiano – se italiano si può ancora definire – naviga in mari burrascosi. 

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