Cronaca
C’è chi ritiene che la chiesa e l’economia delle Langhe siano responsabili della morte dei due ragazzi intossicati dal monossido
Qualcuno ha scritto “Chiesa complice” sulla facciata della curia di Alba
CUNEO – É comparsa una scritta “Chiesa complice” sulla facciata della sede della curia di Alba a pochi giorni dal ritrovamento dei corpi di due ragazzi, morti per l’intossicazione da monossido di carbonio nel tentativo di proteggersi dal freddo.
La vicenda risale alla notte tra martedì 10 e mercoledì 11 dicembre: due ragazzi di nome Loum Issa e Mamadou Saliou Diallo si sono addormentati intorno a un fuoco acceso in un casolare abbandonato della località Gamba, morendo di intossicazione.
Da subito sono state pubblicati diversi attacchi al sistema economico delle Langhe. “Sono morti di freddo. Assassinati da una società ingiusta, da una città che spende milioni per pubblicizzare prodotti di lusso, ma che non trova il tempo di pensare agli ultimi, e anzi ruba benessere sfuttandone il lavoro schiavizzato”, ha detto per esempio il Collettivo Mononoke, che ha continuato “La colpa è delle strutture di accoglienza che limitano i posti senza dare alternative, degli iter infiniti nelle questure per ottenere documenti”.
La Consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra-Possibile Giulia Marro ha scritto in un post: “non è un caso se ci sono persone che continuano a vivere ai margini. Questo è l’inevitabile risultato di un sistema che ignora, che fa finta di non vedere, che preferisce girarsi dall’altra parte, mettere la polvere sotto il tappeto”.
Oggi, 13 dicembre, la Caritas ha risposto così, rigettando le accuse: “Oggi piangiamo due ragazzi per cui la Caritas (la Chiesa) ha fatto il possibile, ma davanti alla crudeltà del mondo e al libero arbitrio possiamo solo chiedere misericordia a Dio”.
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