Ambiente
Lupi in Valsesia: la paura si fa concreta tra gli allevatori e gli abitanti delle montagne
Una raccolta firme chiede misure urgenti per gestire la crescente popolazione di lupi
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VALSESIA – Negli ultimi giorni, la Valsesia è diventata il teatro di un acceso dibattito sulla presenza dei lupi, animali che da tempo suscitano timori tra allevatori e residenti. Una recente iniziativa promossa da alcuni allevatori della zona ha portato alla raccolta di decine di firme in pochi giorni, richiedendo un incontro con le autorità locali per discutere la gestione della popolazione lupina. Il crescente numero di lupi, censiti in 680 esemplari nella zona ovest delle Alpi grazie al progetto europeo Life WolfAlps, ha alimentato le preoccupazioni di chi vive e lavora in montagna.
L’episodio che ha catalizzato l’attenzione della comunità è stato l’attacco da parte di un branco di lupi che ha portato alla morte del cane di un escursionista. Questo evento ha accresciuto la paura tra i residenti, già preoccupati per la sicurezza dei loro animali domestici e delle loro attività agricole. La paura non è limitata solo agli allevatori, ma si estende a tutti coloro che vivono in montagna, dove l’interazione tra uomo e natura sta diventando sempre più complessa.
A complicare ulteriormente la situazione, l’Unione Europea ha approvato il declassamento del lupo a “specie protetta”, permettendo una maggiore flessibilità nella gestione dei conflitti con le comunità locali. Tuttavia, resta da definire quali provvedimenti siano necessari per contenere i danni e garantire la sicurezza di chi vive in queste aree.
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Cornelia De Marchi
9 Febbraio 2025 at 12:26
Benvenuto il ritorno del lupo in un ecosistema gravemente alterato e squilibrato, anche per la presenza di animali pericolosi per l’uomo e per l’ambiente, introdotti dolosamente; penso, ad. esempio, al cinghiale, e alla nutria, la cui presenza è all’origine di alterazioni estese e preoccupanti degli habitat di gran parte della nostra Regione dove non è difficile cogliere alterazioni delle catene alimentari con fenomeni correlati su tutte le specie autoctone. I branchi di lupi sono ad esempio gli unici antagonisti naturali del cinghiale. Auspico che ai Naturalisti sia riservata la competenza di valutare la salute degli ecosistemi e le azioni utili a ripristinarla.