Cronaca
Medico perde due gemelli in grembo: “È colpa dell’amniocentesi”
Al quarto mese le era stato consigliato di effettuare un’amniocentesi per escludere malformazione dei feti
TORINO – Lei, medico di medicina generale si era affidata a due ginecologi, padre e figlia, di cui la seconda è stata sua compagna di corso. Dopo la fecondazione assistita era rimasta incinta di due gemelli e arrivato al quarto mese le era stato consigliato di effettuare un’amniocentesi per escludere malformazione dei feti.
Per il pm Giorgio Nicola in seguito all’amniocentesi la paziente aveva contratto lo stafilococco e quindi per i due specialisti si paventa l’accusa di procurato aborto. La febbre era arrivata due giorni dopo, ma la ginecologa aveva sottovalutato i sintomi non prescrivendo l’antibiotico, poi il passaggio al pronto soccorso per delle perdite di sangue e febbre, terminato con la visita e la dimissione. Nove giorni dopo la prima comparsa della febbre per i gemellini non ci sarebbe stato nulla da fare. Questa volta dal pronto soccorso l’hanno portata subito in sala parto: “Ero nel panico – ricorda con commozione la donna –. Volevano che spingessi. All’inizio mi sono rifiutata. Sapevo che i bambini sarebbero nati morti. Mi hanno detto che sarei morta anche io, se non avessi spinto”.
Ricostruendo quanto successo la dottoressa racconta: “Il ginecologo ha solo spruzzato la clorexidina e ha passato una garza sul mio addome. Non c’è stata la detersione cutanea, non ha fatto movimenti circolari per igienizzare la pelle prima dell’esame”.
Gli imputati difesi dagli avvocati Luigi Giorno, Franco Camerino e Antonio Gilestro, respingono le accuse e affermano che la donna abbia contratto il batterio in altri modi.
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