Asti
La Meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato in mostra a Nizza Monferrato
La mostra fotografica si pone l’obiettivo di raccontare per immagini il territorio ricompreso nel sito Unesco dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte
NIZZA MONFERRATO – Fino al 22 dicembre sarà esposta al Foro Boario di Nizza Monferrato la mostra delle fotografie di Enzo Massa, Carlo Avataneo e Enzo Isaia intitolata “La Meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato”. La mostra fotografica si pone l’obiettivo di raccontare per immagini il territorio ricompreso nel sito Unesco dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato nell’anno delle celebrazioni del decennale dell’iscrizione del sito nella World Heritage List Unesco.
Gli scatti che costituiscono la mostra sono il frutto del lavoro di tre importanti fotografi locali: Enzo Massa, Carlo Avataneo e Enzo Isaia; i quali hanno catturato nelle proprie fotografie la vera essenza dei territori, rispettivamente, di Langhe, Roero e Monferrato.
È Gian Mario Ricciardi, curatore della mostra, a presentarla con le parole migliori:
“Tre grandi fotografi: un volo unico e raro, tra le oltre cinquanta sfumature del verde. È un “viaggio” tra cieli straordinari, ricchi di cirri bianchi, grigi, chiari e poi, improvvisamente, scuri. Lì, tra le piccole rientranze delle nubi, ci sono centinaia d’anni di ansia passati a scrutare molto al di là dell’ombra delle colline per capire se il raccolto aveva ancora una volta cacciato la grandine.
In questi “click”, strappati per ingegno, intelligenza, intuito nella sciabolata di luce giusta, c’è la storia di tre colline belle, uniche, uguali e diverse. “E il naufragar m’è dolce in questo mare” di verde: una tavolozza degna di Van Gogh. È dolcissimo immergersi nelle tracce dell’uomo di ieri, di oggi e negli spiragli del futuro. Sì, perché è lì, quando le colline di Langa, Roero, Monferrato incontrano il cielo, che si colgono, insieme, il passato e, soprattutto, il futuro. Ed emergono con Carlo Avataneo, Enzo Isaia ed Enzo Massa le gemme e i fiori, le geometrie delle vigne che, a volte, sembrano tracciare, idealmente, le formule della vita, prima povere e con il profumo dell’acciuga, oggi trasudanti un domani migliore, frutto della fantasia, del sudore, della fatica.
Ci sono fiori, rami e colori che simulano racconti e danze della vita, colgono occhi e mani che sembrano immergersi nella foschia ordinata di un mondo che lega lo scorrere del tempo con il presente e delineano il futuro.
Sullo sfondo ci sono il Monviso, le Alpi, nella piana il grande e vecchio fiume Tanaro, sull’alto i borghi abbarbicati e affascinanti, ad Asti e Alessandria, come ad Alba e Canale; sui crinali i papaveri, i girasoli, i primi segni di mele, pesche, pere, fragole: la scansione naturale delle stagioni. E, più in là, quasi in disparte, tre “sfondi” e lo splendido dipinto delle colline che, con le loro onde di mare, richiamano e ricamano la vita.”
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