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Ambiente

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento davanti al Consiglio regionale

“La Regione fa acqua da tutte le parti”, il ricordo delle tante alluvioni in Piemonte

Gabriele Farina

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TORINO – Questa mattina, poco prima dell’inizio della discussione sull’aggiornamento del Piano regionale sulla Qualità dell’Aria in Piemonte, Extinction Rebellion ha scaricato sacchi anti allagamento all’ingresso di Palazzo Lascaris, a Torino, sede del consiglio regionale.

All’esterno dell’edificio esposto anche un grande striscione con scritto “La Regione fa acqua da tutte le parti” e alcune immagini di recenti disastri alluvionali, per denunciare la mancanza di politiche regionali adeguate nel far fronte all’aumentare degli eventi estremi sul territorio.

“Siamo qui per ricordare alla Regione Piemonte che la crisi climatica sta già provocando danni e causando vittime in tutta la regione” dichiara Matilde. “Non è più accettabile che vengano discussi e approvati piani regionali timidi, basati su normative europee ormai vecchie, e del tutto incapaci di rispondere con l’urgenza che questa crisi richiede. Piani regionali che fanno acqua da tutte le parti.”

Il riferimento simbolico è alle gravi alluvioni che hanno messo in ginocchio diverse regioni europee in questi ultimi mesi. Tra queste, anche il Piemonte, con le forti piogge che a giugno hanno isolato Cogne e colpito Noasca, le esondazioni in Val Susa e Val Chisone a settembre, e ancora quella del Po nel Torinese a fine ottobre. Una regione che ha attraversato anni di grave siccità fino a primavera 2023 e ha poi visto arrivare in un anno il record di precipitazioni degli ultimi 70 anni.​​​


“Per anni questa giunta, insieme al Governo, ha continuato a dichiarare uno stato di emergenza dopo l’altro, senza una visione di insieme capace di guardare al lungo termine” continua Matilde, ricordando l’ultimo stato di emergenza varato dal Consiglio dei Ministri in seguito all’alluvione del 4-5 settembre. Recentemente, il presidente dell’Ordine dei Geologi Ugo De la Pierre ha commentato che nonostante l’aumentata conoscenza scientifica e capacità tecnica, negli ultimi anni in Piemonte sono stati varati interventi che vanno in direzione opposta a quella che dovrebbe garantire la salvaguardia dei territori e la sicurezza delle popolazioni.


“Allo stesso modo, nonostante l’inquinamento atmosferico stia provocando sempre più vittime, soprattutto a Torino, e stia contribuendo drasticamente all’intensificarsi della crisi climatica in corso, chi ha governato questa regione ha negato il problema per anni e ritardato le soluzioni possibili” dichiara Maria. Torino è infatti una delle città più inquinate d’Italia, e si stima che l’inquinamento atmosferico provochi circa 900 morti all’anno e sia causa dell 7% dei decessi registrati in Piemonte.​​​​​​

“È ora che si inizi a lavorare a piani regionali ambiziosi, con interventi strutturali e urgenti, capaci di mettere in sicurezza il territorio e azzerare le emissioni climateranti entro i prossimi cinque anni, coinvolgendo cittadini e cittadine nei processi decisionali” conclude Maria.

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