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Uccisione di colombi, le associazioni animaliste e ambientaliste contro la Città Metropolitana di Torino

Il consiglio della Città Metropolitana di Torino ha dichiarato guerra ai colombi, con gabbie e fucili per ucciderli.

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TORINO – Le associazioni animaliste e ambientaliste contro la Città Metropolitana di Torino. 

ENPA, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO NATURA Torino e SOS Gaia, si schierano infatti contro le decisioni del Consiglio che ha approvato un Piano di uccisione, anche con fucili, dei colombi in aree rurali e urbane, evitando di dare rilievo e preminenza a interventi non cruenti.

La Città Metropolitana ha deciso di non ascoltare le proposte delle associazioni che si occupano della tutela degli animali e degli ambienti naturali. Altresì, non sono stati presi in considerazione gli interventi realizzati o in fase di realizzazione in comuni italiani o europei di uso di contraccettivi, come quello in atto da parte del Comune di Bruxelles.

La Città Metropolitana non ha una visione volta alla tutela degli animali e a politiche per favorire una convivenza pacifica tra umani e animali selvatici, per questo motivo le associazioni del Tavolo Animali & Ambiente hanno già annunciato di voler presentare un ricorso al Consiglio di Stato, contro un provvedimento che causerà sofferenza e morte.

Le parole del Tavolo Animali & Ambiente.

Metodi incruenti in città

Secondo le Associazioni, è proprio la legge della capacità portante che offre gli strumenti per intervenire. Il controllo demografico dovrà porsi come obiettivo prioritario la riduzione delle risorse: cibo e rifugi (Johnston e Janiga 1995).

Destinatari del programma e interlocutori privilegiati sono quindi i cittadini sia perché diano ai colombi solo cibo adeguato e non in prossimità di scuole e ospedali, sia per la chiusura di fessure, buchi, sottotetti, cornicioni, lucernari, ecc. usati per la nidificazione.

Poiché la distribuzione di cibo agli uccelli rappresenta spesso un bisogno affettivo delle persone, possono essere installate in un luogo stabilito, delle colombaie (Prato, Milano, Parigi, Oslo e tante altre) dalle quali si ritirano le uova. Altro sistema di controllo utilizzato nei centri urbani è la distribuzione di mais trattato con nicarbazina, una sostanza che inibisce la fecondazione.

Per la protezione dei monumenti possono essere usati i dissuasori di vario tipo esistenti in commercio evitando quelli, come le punte metalliche, che producono ferite e morte degli uccelli.

Quindi i dissuasori devono avere punte di plastica arrotondate che non feriscono e uccidono ma dissuadono, appunto. Naturalmente ogni intervento comporta un preventivo censimento, monitoraggio ecc., nonché adeguate campagne di informazione che coinvolgano i cittadini.

Metodi incruenti in campagna

Le interferenze con le attività agricole, soprattutto alle colture di girasole, mais e soia possono essere contrastate con vari sistemi: cannoncini a scoppio ripetuto, pallone “predator”, falcone acustico. Un espediente ulteriore per sviare gli uccelli che, tra l’altro, rientra negli interventi di miglioramento ambientale nell’ambito della programmazione faunistica del territorio agro-silvo-pastorale previsti dalla legge 157/92 e finanziati dalle Amministrazioni regionali o provinciali, può essere quello di destinare alcuni piccoli appezzamenti a colture a perdere.

I colombi sono spesso uno dei pochi animali selvatici facilmente visibili dai cittadini e l’ecologo Robert Dunn sostiene che per promuovere la conservazione della biodiversità dobbiamo entrare in contatto con le specie selvatiche e per farlo è importante anche il ruolo di un animale come il colombo.

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