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Openyard: l’app torinese che connette gli studenti universitari combattendo l’isolamento

Un progetto innovativo nato dalla necessità di favorire l’integrazione sociale tra gli studenti universitari

Alessia Serlenga

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TORINO – In un panorama accademico sempre più complesso, dove l’integrazione sociale rappresenta una sfida per molti studenti fuorisede, nasce Openyard, un’app innovativa pensata per facilitare le connessioni tra gli studenti universitari. L’idea, concepita da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, ha preso vita in risposta alle difficoltà riscontrate da chi, come il fondatore, si è trovato a dover affrontare la solitudine e l’isolamento all’inizio del proprio percorso accademico.

Il progetto è emerso dalla personale esperienza di uno studente di Ingegneria Informatica, Francesco, che, trasferitosi da un piccolo paese siciliano a Torino, ha subito percepito la mancanza di opportunità di interazione tra studenti di diverse facoltà.

La sua osservazione ha messo in luce una realtà condivisa da molti: oltre il 30% degli studenti a Torino proviene da fuori regione, spesso senza una rete sociale preesistente.

Per validare la sua idea, il team ha condotto un sondaggio che ha raccolto oltre 1400 risposte, confermando la necessità di iniziative che promuovano l’interazione sociale tra gli studenti. Da qui è nato Openyard, che offre una piattaforma sicura e stimolante dove gli studenti possono connettersi in base a interessi comuni, provenienza e personalità. L’applicazione utilizza un algoritmo per suggerire connessioni affini, creando un ambiente dove è possibile partecipare a eventi, discutere in community tematiche e stringere nuove amicizie.

Dopo un anno e mezzo di sviluppo, Openyard ha recentemente effettuato un lancio pilota, registrando già circa 2000 utenti e feedback entusiasti.

“Abbiamo osservato come gli studenti stiano iniziando a conoscersi meglio e a creare eventi autonomamente”, afferma il fondatore. Con l’obiettivo di raggiungere 5000 utenti entro la fine dell’anno e di espandere la piattaforma a livello nazionale nel 2025, Openyard si propone di diventare un punto di riferimento per la vita sociale degli studenti universitari.

Ma il progetto va oltre la semplice connessione sociale. “Vogliamo affrontare anche le problematiche legate all’abbandono scolastico, che in Italia ha raggiunto livelli allarmanti”, spiega Francesco. Openyard intende supportare gli studenti non solo nella costruzione di relazioni, ma anche nel confronto con le sfide accademiche e personali, aprendo un dialogo diretto con i maturandi per aiutarli a prendere decisioni più consapevoli riguardo al loro futuro universitario.

Openyard rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per creare comunità, favorire il benessere e arricchire l’esperienza universitaria.

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