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Cronaca

Soldi in cambio di permessi di soggiorno: indagini sulla titolare di un patronato a Cherasco

Secondo le prime ricostruzioni, il patronato fungeva da intermediario tra gli immigrati e la burocrazia italiana

Gabriele Farina

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CHERASCO – Una vasta operazione di Polizia Giudiziaria, condotta dalla Procura della Repubblica di Asti, è in corso da questa mattina nel territorio di Cherasco. Al centro delle indagini, il presunto favoreggiamento di permessi di soggiorno irregolari da parte della titolare di un patronato locale.

Le autorità hanno accertato che la donna, titolare di uno studio nel cuneese, avrebbe richiesto ingenti somme di denaro a cittadini stranieri in cambio di assistenza per l’ottenimento di documenti necessari alla regolarizzazione della loro posizione sul territorio italiano. Tuttavia, i permessi rilasciati si sarebbero rivelati irregolari, sollevando il sospetto di una rete organizzata volta a sfruttare la vulnerabilità degli immigrati.

Il sistema illecito scoperto dagli inquirenti

Secondo le prime ricostruzioni, il patronato fungeva da intermediario tra gli immigrati e la burocrazia italiana, offrendo un presunto “canale privilegiato” per ottenere i permessi. In realtà, il sistema sarebbe stato basato su documentazioni falsificate o incomplete, che permettevano agli stranieri di rimanere sul territorio nazionale senza rispettare i requisiti di legge.

Gli investigatori stanno approfondendo la portata delle attività della donna, ipotizzando che il sistema fosse attivo da anni e coinvolgesse un numero significativo di persone. Le somme richieste agli immigrati sarebbero state particolarmente elevate, aggravando ulteriormente la situazione di fragilità economica delle vittime.

Le autorità hanno già sequestrato documenti e materiale informatico dal patronato incriminato, allo scopo di ricostruire il numero esatto dei casi coinvolti e individuare eventuali altri complici. La titolare, attualmente indagata, potrebbe dover rispondere di reati quali favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata e falsificazione di documenti.

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