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La Barry Callebaut di Intra chiude: una lista di 150 aziende per salvare la fabbrica di cioccolato

Presentata una lista di 150 aziende per trovare un nuovo compratore

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INTRA – È passato più di un mese da quando la Barry Callebaut, multinazionale svizzera del cioccolato, ha accolto le richieste del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dando la disponibilità a mantenere invariati i livelli di produzione fino al 31 marzo 2025, per poi diminuirli gradualmente fino al 30 giugno, giorno della chiusura definitiva, offrendo così più tempo per la ricerca di un nuovo acquirente.

Allora la società si è detta anche disponibile a prolungare i tempi fino al 31 agosto, nel caso in cui si presentasse un nuovo acquirente, per favorire i processi di reindustrializzazione.

Nel giro di qualche mese, quindi, bisognerà trovare un nuovo compratore per lo stabilimento. Al vertice, tenutosi al Grattacielo della Regione a Torino, hanno partecipato i rappresentanti della multinazionale svizzera, la vicepresidente e assessora regionale al lavoro Elena Chiorino, il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori, e la società incaricata di trovare eventuali acquirenti del sito produttivo, di proprietà dello stesso gruppo elvetico.

Secondo quanto riportato da Rai News, la Barry Callebaut avrebbe posto una condizione ben precisa: quella di non vendere la fabbrica di cioccolato, acquistata 25 anni dalla Nestlè e che sarà chiusa per le scarse prospettive di crescita e le difficoltà logistiche del posto, a una diretta concorrente.

Per questo è stata presentata una lista di 150 aziende anche della filiera del dolciario, il gruppo svizzero farà poi un ulteriore scrematura. Priorità per le istituzioni coinvolte e i sindacati è di garantire continuità occupazione per i 150 lavoratori più l’indotto. Il 18 dicembre si terrà un consiglio comunale aperto a Verbania; a gennaio è previsto un nuovo incontro in Regione.

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