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Società

Grande successo per la Trans* March: più di 2500 persone sulle strade di Torino

Una marcia arrabbiata e rumorosa, in sostegno dei diritti e dell’autodeterminazione di tutte le soggettività oppresse per la propria identità di genere

Elena Prato

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TORINO – Grande successo per l’edizione 2024 della Trans* March: più di 2500 persone hanno marciato per le strade della città di Torino, al grido di “Non identità da spiegare, ma dignità da rispettare”.

 

Una marcia arrabbiata e rumorosa, in sostegno dei diritti e dell’autodeterminazione di tutte le soggettività oppresse per la propria identità di genere. L’occasione è di quelle davvero importanti: il Transgender Day of Remembrance che si celebra il 20 novembre di ogni anno. La giornata internazionale nasce per ricordare le vittime della transfobia e tramandare nomi e storie affinché non vengano dimenticate: dall’inizio dell’anno, sono già 328 le persone trans* uccise dalla transfobia nel mondo, ma il dato è sottostimato (fonte Remembering Our Dead).

 

La marcia è partita da un luogo denso di significati: il CIDIGeM di via Cavour 31, l’unico centro in Piemonte e Valle d’Aosta a occuparsi di percorsi di affermazione di genere medicalizzati. Una realtà sanitaria in forte disagio per continui tagli di bilancio e di personale, che mettono in pericolo la vita e la dignità di migliaia di persone costrette ad attendere anche due anni per iniziare il proprio percorso in una struttura sanitaria pubblica. Partire dal CIDIGeM è dunque occasione per denunciare lo stato preoccupante in cui versa questa realtà e chiedere alle istituzioni di porre rimedio al più presto.

 

Dal palco finale in piazza Carlo Alberto, tanti gli interventi che hanno affrontato i diversi aspetti della vita quotidiana delle persone trans*, la loro salute, i loro percorsi di affermazione di genere e la decostruzione di stereotipi e pregiudizi.

 

La manifestazione è stata animata da alcuni momenti musicali, con la partecipazione all’inizio della marcia del duo Eterate, che si definisce “due anarcotrans di occupazione musicale”, e le canzoni del Qoro, il primo coro LGBTQIA+ della città, dal palco.

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