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Politica

Ronde anti spaccio o partecipazione civica? Arci Piemonte contro il bando della Regione Piemonte per il Servizio Civile

“Espressioni quali ‘presidiare il territorio’, ‘contrastare lo spaccio’, ‘piazze di spaccio’, ci preoccupano. Sono lontane dal significato del Servizio Civile”

Sandro Marotta

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PIEMONTE – “Nella conferenza stampa della Regione Piemonte di presentazione dei 4 progetti di servizio civile compare la narrazione di un’attività che vedrebbe i e le giovani impiegati in una sorta di ‘ronde’ a presidio del territorio. Espressioni e termini quali ‘presidiare il territorio’, ‘contrastare lo spaccio’, ‘pulire i giardini dalla sporcizia’, ‘piazze di spaccio’, ci preoccupano”. Così Arci Piemonte dopo la pubblicazione della graduatoria dei progetti di Servizio Civile, ammessi e vincitori del bando regionale.

“Nel plaudire la Regione per aver voluto proseguire su questa strada – spiega Arci in una nota – apprendiamo con preoccupazione alcuni elementi, che emergono dalla conferenza stampa di presentazione dei progetti. Il Servizio Civile, ahimè, ancora una volta sembrerebbe piegato a logiche emergenziali, ma soprattutto compare la narrazione di un’attività che vedrebbe i e le giovani impiegati in una sorta di ‘ronde’ a presidio del territorio. Espressioni e termini quali ‘presidiare il territorio’, ‘contrastare lo spaccio’, ‘pulire i giardini dalla sporcizia’, ‘piazze di spaccio’, ci preoccupano. Non solo perché lontane dal significato del Servizio Civile, che vuole essere esperienza della persona e promozione della partecipazione civica, ma anche perché prefigurano l’impiego di giovani e giovanissimi/e in attività più simili a prerogative delle Forze dell’Ordine, che a competenze loro. Il rischio è che i protagonisti di questa esperienza siano lasciati allo sbaraglio, a contrastare problemi che richiederebbero ben altri interventi e dispiego di risorse, educative, sociali, assistenziali, di supporto psicologico”.

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