Cronaca
Il giornalismo torinese piange la perdita di Gianpaolo Boetti, aveva 82 anni
Lutto nel mondo del giornalismo
TORINO – Ci ha lasciati nella notte, dopo una lunga malattia, il giornalista Gianpaolo Boetti, aveva 82 anni.
Giornalista prima alla Gazzetta del Popolo e poi a La Stampa, ad annunciare la sua morte l’Associazione Stampa Subalpina:
Gianpaolo Boetti se n’è andato nella notte. Lasciandoci tutti più poveri, privi dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, e al contempo più ricchi e grati, proprio perché li abbiamo potuti avere.
Chi ha incontrato Gianpaolo ha appreso qualcosa, qualcosa sul giornalismo, qualcosa sul senso della vita.
La Subalpina, i suoi dirigenti, tutte le colleghe e i colleghi, sinceramente addolorati, si stringono a Cristina e alla famiglia di Gianpaolo.
Chi era Gianpaolo Boetti
Boetti era nato a Carcare, Savona, nel 1942 e avrebbe compiuto 83 anni a gennaio. Aveva interrotto gli studi in seconda liceo classico, per diventare presto correttore di bozze e poi praticante alla gloriosa Gazzetta del Popolo. Professionista dal 1970 nella redazione esteri, Boetti partecipa all’autogestione della Gazzetta e ne diventa redattore capo sotto la direzione di Michele Torre.
Dopo la chiusura del giornale, nel 1984 passa a La Stampa, redazione cronache italiane. Col direttore Scardocchia diventa caposervizio, con Mieli vicecaporedattore, con Mauro redattore capo, incarico che manterrà fino alla direzione Sorgi e alla pensione, nel 2002.
Ma Boetti non va propriamente in quiescenza: collabora alla realizzazione di un progetto di avvicinamento al giornalismo nel liceo classico Alfieri di Torino; in occasione dei 160 anni dalla fondazione della Gazzetta del Popolo raccoglie le testimonianze di chi nel giornale ha lavorato e pubblica il volume “Gazzetta del Popolo – Le voci dentro”; si spende nell’impegno sindacale, e nelle istituzioni della categoria, due volte consigliere nazionale dell’Ordine e consigliere dell’Inpgi.
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