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Biella

Due marinai fucilati dai nazisti a Sordevolo, Francesco cerca i parenti di chi morì insieme allo zio

“Ciao mamma, viva l’Italia!” sono state le loro ultime parole.

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BIELLA – Si rivolge al programma tv Chi l’ha visto? il signor Francesco e lancia un appello: “Vorrei incontrare i parenti di Vito Baldini, che morì insieme a mio zio Antonio Cosentino. Quel giorno si scambiarono un abbraccio, vorrei iniziare da dove loro hanno finito”.

Francesco parla di Vito e Antonio, due marinai ventenni fucilati dai nazisti il 31 ottobre 1943 a Sordevolo, in provincia di Biella.

La storia

Ai microfoni dell’inviata, Francesco racconta dei due compagni, riusciti all’inizio a scappare dai nazisti che li stavano portando nei lager. Dopo qualche giorno trovarono sul loro cammino questo paese del Biellese. Riuscirono anche a trovare un giaciglio per dormire e il prete di allora, lo stesso che gli darà l’estrema unzione, cercò di aiutarli indicando loro una cascina fuori da Sordevolo.

Ma la mattina dopo non ebbero scampo: al loro risveglio ad aspettarli trovarono un plotone di esecuzione. Dopo essere stati malmenati, consapevoli di quello che stava per accadergli, decisero di rifiutare la benda sugli occhi che si faceva indossare ai condannati a morte. Decisero con tutto il loro orgoglio di guardare in faccia i propri esecutori. “Ciao mamma, viva l’Italia!” sono state le loro ultime parole. Morirono così i due giovani, in un abbraccio eterno, lo stesso che Francesco vorrebbe scambiare con i parenti di Vito Baldini. La storia e una perdita dolorosa ad accomunarli.

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