Economia
Crisi tra gli artigiani torinesi: calo del 30% del fatturato e cassa integrazione in aumento
La crisi parte dall’indotto automotive per arrivare a parrucchieri e piccoli commercianti
TORINO – In una fase di profonda crisi economica, gli artigiani di Torino e provincia guardano con preoccupazione alla fine dell’anno, prevista con una contrazione del fatturato fino al 30%. È quanto emerge dall’assemblea tenutasi al Sermig, dove il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis, ha illustrato le difficoltà che stanno attraversando circa 3.500 aziende del territorio, per un totale di 10.000 lavoratori.
Il settore più colpito è quello legato alla filiera dell’automobile, che vede coinvolte migliaia di piccole imprese torinesi. Tuttavia, l’impatto della crisi si estende progressivamente a tutte le categorie, dagli autotrasportatori ai parrucchieri, e porta con sé una crescente necessità di ricorrere alla cassa integrazione e, in alcuni casi, ai licenziamenti.
Nonostante tutto, la parola “resa” non sembra appartenere agli artigiani locali. La Confartigianato, infatti, ha lanciato il servizio VAL.E., una nuova iniziativa di supporto in cui ex dirigenti di grandi aziende, soprattutto del settore automobilistico, offriranno consulenze gratuite per aiutare le imprese in difficoltà a diversificare le commesse e trovare opportunità in nuovi mercati.
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