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Cultura

Giorgio de Chirico: 1924, al Museo Accorsi-Ometto di Torino una mostra tra Metafisica e Surrealismo

Sono esposte oltre  70 opere

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TORINO – È l’Ulisse (Autoritratto) di Giorgio de Chirico il quadro scelto per il lancio della mostra Giorgio de Chirico: 1924 fruibile da domani, 8 novembre, al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto.

La Fondazione Accorsi-Ometto celebra uno degli artisti italiani più importanti del XX secolo, considerato il precursore del movimento francese del Surrealismo – nato 100 anni fa -, dal suo fondatore, il critico André Breton.

La mostra

De Chirico è un pittore metafisico e padre spirituale del Surrealismo, sottolinea la curatrice della mostra Victoria Noel-Johnson. È lei che ci guida, in anteprima e con passione, nel viaggio alla scoperta dell’arte del pittore, prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928.

Sono esposte oltre 70 opere, tra cui una cinquantina di dipinti e di disegni inediti su carta di Giorgio de Chirico, affiancate da una ventina di ritratti degli artisti, poeti e scrittori surrealisti, fotografati da Man Ray e Lee Miller, tutte provenienti da collezioni private o da importanti musei ed istituzioni: la Gnam (Galleria Nazionale d’Arte Moderna) di Roma, il Mart (Museo d’Arte Moderna di Rovereto e Trento) di Trento, l’Unicredit Art Collection di Milano, la Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano, la Casa Museo Rodolfo Siviero di Firenze, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese di Roma, l’Istituto Matteucci di Viareggio, la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck di Roma e il Lee Miller Archives dell’East Sussex, Uk.

Non solo, grazie al prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, una delle sale del museo accoglie per la prima volta il carteggio de Chirico-Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica de Le muse inquietanti del 1918.

De Chirico, il Surrealismo e il difficile rapporto con Breton

In particolare, tramite la mostra si dà importanza agli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del Surrealismo, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. Così si evidenzia ancora di più il ruolo chiave di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del movimento. Un percorso che non può prescindere dal complicato rapporto di de Chirico con André Breton, con il poeta francese Paul Éluard e con sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Noel-Johnson si sofferma molto su questo sodalizio. Breton, che scopre la pittura metafisica del pittore italiano nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, inizia a corrispondere con de Chirico alla fine del 1921, coinvolgendo in seguito Éluard e consorte, conosciuti a Roma durante l’inverno del 1923-24. Breton e de Chirico si incontrano invece per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. Quello è l’anno in cui inizia una intensa frequentazione poi documentata da una celebre foto di gruppo scattata da Man Ray.

Poi il declino. Il rapporto tra Giorgio de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprisce rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine si raggiunge  con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918.

Il motivo di questa cesura quasi violenta è da ricercarsi nel fatto che per i Surrealisti il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri era inspiegabile, e persino inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci. Un critica venata da un certo conflitto di interessi, giacché proprio i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

Giorgio de Chirico: 1924 è una mostra unica, una ricca selezione di opere dai soggetti innovativi che ci mostra in maniera tangibile l’essenza di de Chirico. Capace di accostare oggetti apparentemente in maniera casuale. Nelle sue opere troviamo con naturalezza presente e passato, figure antiche, frammenti di colonne, cavalli, personaggi manichino.

Informazioni utili

La mostra sarà visitabile fino al 2 marzo 2025.

Orari (dall’8 novembre 2024)
Martedì, mercoledì e venerdì 10-18 │ Giovedì 10-20 │

Sabato, domenica e festivi 10-19 │
La biglietteria chiude mezz’ora prima │Lunedì chiuso

Costo (comprensivo di ingresso al Museo)
Intero € 14,00; ridotto € 12,00
RIDOTTO: fino a 26 anni; over 65; convenzioni
RIDOTTO INSEGNANTI: € 6,00
GRATUITO: fino a 10 anni; possessori Abbonamento Musei, Torino + Piemonte Card e tessera ICOM; persone diversamente abili + 1 accompagnatore; giornalisti

Visite guidate
Giovedì ore 17.30 │ Sabato, domenica e festivi ore 11.30 e 17.30
COSTO: € 6,00 al biglietto d’ingresso

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011 837 688 int. 3

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