Cultura
Quando Cesare Pavese tradusse i due primi volumi di Topolino pubblicati in Italia
L’autore non volle comparire come traduttore ritenendo troppo frivolo il prodotto
TORINO – Nella storia della letteratura italiana c’è un capitolo che pochi conoscono, ma che getta una luce curiosa su uno dei più grandi scrittori del Novecento: Cesare Pavese. Prima di affermarsi come romanziere, Pavese tradusse infatti i primi due libri di Topolino pubblicati in Italia. È il 1932 e Pavese ha 24 anni.
Antonicelli e Frassinelli
In quel periodo Franco Antonicelli, figura di spicco nell’editoria dell’epoca, è direttore della collana “Biblioteca Europea” per l’editore Frassinelli. Porterà in Italia Kafka, Melville, Joyce e anche Topolino. Antonicelli convince infatti Frassinelli a pubblicare i primi due volumi con le storie di Topolino. Si tratta di Le avventure di Topolino n. 1 e Le avventure di Topolino n. 2. Nel primo volume ci sono le storie “I Pionieri” e “I militi del fuoco”, nel secondo compaiono “Il Mistero del Gorilla” e “La festa del compleanno”.
Antonicelli, cura personalmente i due volumi e decide di firmarsi Antony, affida le traduzioni ad un suo amico, conosciuto al Liceo D’Azeglio, tale Cesare Pavese, che, da poco laureato, comincia a muovere i primi passi nel mondo dell’editoria. Pavese accetta l’incarico (del resto in quel periodo si sta dedicando molto alle traduzioni) ma ritenendo troppo frivolo il soggetto chiede che il suo nome non compaia come traduttore.
Topolino in Italia
Topolino era nato da pochissimo. Nel 1928 era uscito Steambot Willie, terzo cortometraggio di Walt Disney con protagonista il piccolo topo, ma il primo di cui il pubblico si accorse. Nel 1930 “Topolino nell’isola misteriosa” fu la prima storia a fumetti. Nello stesso anno cominciano ad uscire le prime strisce sui giornali italiani. Il fumetto settimanale “Topolino” in Italia arriva nel 1932. Lo setsso anno, come abbiamo visto, i primi due libri dedicati a quello che era già diventato il topo più famoso del mondo grazie ad Antonicelli, Frassinelli e Pavese.
Nota di costume per collezionisti. I due volumi hanno un valore che va da alcune centinai di euro ad alcune migliaia di euro, a seconda della qualità della conservazione.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
Michelina
4 Novembre 2024 at 16:25
che Cesare Pavese è stato un po’ sciocchino a non voler comparire… Mi piace pensare che si sia divertito molto con queste traduzioni ma in quegli anni forse le cosiddette frivolezze si dovevano godere in incognito… ci si vergognava… forse c’era poco da ridere… quasi come ora…