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Cultura

Steppenwolf di Adilkhan Yerzhanov ha vinto il TOHorror Fantastic Film Fest 2024

Tutti i premi della 24ma edizione

Gabriele Farina

Pubblicato

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TORINO – Si è chiusa la 24esima edizione del TOHorror Fantastic Film Fest, festival internazionale, indipendente, di cinema e cultura del fantastico, con l’affermazione di Steppenwolf, western distopico kazako di Adilkhan Yerzhanov.

Fra Sentieri Selvaggi e Mad Max, Steppenwolf è un road movie in cui l’eco della distopia risuona senza mai rendersi evidente e l’insolita coppia di protagonisti intesse un discorso che lambisce la filosofia morale, sulla necessità del bene e la persistenza del male. Violentissimo e struggente, il film di Yerzhanov è un piccolo capolavoro capace di aprire inattesi squarci di luce nel buio della propria disillusione.

Tutti i premi

LUNGOMETRAGGI
La giuria composta da Emanuele di Nicola, Johannes Grenzfurthner, Luna Gualano, Raffaele Meale assegna i seguenti premi:

Primo premio: STEPPENWOLF di Adilkhan Yerzhanov.
Motivazione: “Per la capacità di muoversi nei sentieri selvaggi del western per architettare un noir oscuro e violento che ragiona sulla dicotomia tra Bene e Male, in uno zibaldone di stili e ipotesi cinematografiche che scava in profondità per scovare il cuore pulsante dell’umano”

Menzione speciale: ODDITY di Damian McCarthy.
Motivazione: “Per la capacità di costruire un racconto dell’orrore solido e credibile in tutti i suoi passaggi; per la potenza della storia, che lascia intuire davvero l’esistenza di una dimensione sovrannaturale”.

CORTOMETRAGGI
La giuria composta da Lia Furxhi, Elinor Lowy, Julian McKinnon assegna i seguenti premi:

Primo premio: SHÉ di Renee Zhan
Motivazione: “Per la magistrale esplorazione del tema dei demoni che affiorano nel confronto con gli altri, il quale evoca un senso di fredda, distaccata e agghiacciante repulsione. Per il suo messaggio rinvigorente: quando capiamo che tutti condividiamo gli stessi mostri, la rivalità è superata dalla sorellanza, un potere capace di trasformare i nostri demoni in violini infernali con cui suonare la più bella musica. Per la sua miscela creativa di orrore e umorismo nero, in particolare per i mostri grotteschi ma divertenti portati in vita con una combinazione unica di stop-motion e live action. Per la sua singolare e innovativa prospettiva sull’horror contemporaneo, che attinge da un background ricco e stratificato di influenze estetiche e di genere. In riconoscimento del talento della regista Renee Zhan, affinché continui il suo emozionante viaggio nel cinema fantastico e oltre.”

Menzione speciale: DREAM CREEP di Carlos Lopez
Motivazione: “Per l’incredibile capacità del film di colpire alle viscere, offrendo un’esperienza straziante e sconvolgente in un lasso di tempo breve ma perfettamente gestito, mettendo in dubbio il concetto di salute mentale e affrontando i più oscuri anfratti della mente. Per la semplicità e l’originalità del suo concetto, che richiama tanti classici dello sleep horror offrendo una rivisitazione originale del genere. Per l’impeccabile maestria di ogni aspetto del film – scrittura, regia, recitazione, fotografia, sound e graphic design, effetti speciali, montaggio, musica, ecc. -, che danno insieme l’impressione di assistere a una masterclass sul cinema horror. Per il suo messaggio sovversivo, che capovolge lo slasher tradizionale: al posto della solita vittima femminile indifesa, ci troviamo di fronte a una donna potente e sicura di sé, il cui malefico sorriso finale ci lascia a sogghignare con lei.

ANIMAZIONI
La giuria composta da Federico Turani, Angela Conigliaro, Michela Andedda assegna i seguenti premi:

Primo premio: MARTYR’S GUIDEBOOK di Maks Rzontkowski
Motivazione: “Per la sua capacità di esplorare, con ironia, tecnica bizzarra e tempi perfetti, il senso di colpa e i segreti che ci legano attraverso le generazioni, affrontando con delicatezza le preoccupazioni legate al giudizio altrui, che riescono spesso a spaventare quanto e più di un horror. Un’opera che tocca corde universali.”

Menzione speciale: LES BÊTES di Michael Granberry.
Motivazione: “Per la maestria nell’uso della tecnica e la narrazione avvincente, che amalgama personaggi complessi con una trama senza tempo, evocando l’essenza del cinema muto e le storie di rivalsa sociale. Un’ode al genere, che emoziona e ispira”.

CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE I RACCONTI  DEL GATTO NERO
La giuria composta da Arianna Giannini, Emanuela Cocco, Rossana Balduzzi assegna il seguente premio:

Primo premio: LINEA GOTICA di Alessandro Bazzucchini.
Motivazione: “Il racconto presenta un ottimo sistema nel rilancio del mistero e ha uno svolgimento narrativo con un climax ascensionale che trasporta il lettore in un mondo di orrore inaspettato ma tangibile. Un horror fisico, che agisce nel profondo, quell’orrore che prende vita quando la follia diventa una linea di difesa di fronte alla violenza, perpetrata dagli esseri umani che non hanno rispetto della vita altrui.”

Menzione speciale assegnata dal Festival: CAMBIO STAGIONE di Filippo Santaniello
Motivazione: “Con semplicità e sapiente uso della tensione l’autore trascina il lettore in un vortice di delirio e follia senza possibilità di ritorno

SCENEGGIATURE
La giuria composta da Mario Petillo, Gloria Puppi, Andrea Cavaletto assegna i seguenti premi:

Primo premio: DIGITALE CREMISI di Davide Tiberga
Motivazione: “Per l’originalità con cui esplora il tema della moderazione dei contenuti digitali, fondendo realismo e horror psicologico. La progressiva trasformazione della protagonista, resa attraverso visioni disturbanti e simboliche, crea una tensione emotiva avvincente. I dialoghi brillanti e i molteplici riferimenti culturali arricchiscono una trama che sa tenere viva l’attenzione attraverso continui e inaspettati cambi di direzione narrativa. Tecnica professionale e ottimo stile di scrittura. In ultimo, apprezzabile la riflessione sull’impatto del capitalismo, sulla natura dei trend sociali e su come i meccanismi della moda e della cultura digitale plasmino inconsapevolmente le nostre vite.”

Menzione speciale: UN’ESTATE FANTASTICA di Alberto Castelli.
Motivazione: “Per la sua abilità nel trattare con delicatezza e potenza il tema del bullismo, pur senza trascurare tensione e paura. La storia, con uno stile di scrittura interessante e una buona padronanza della tecnica, riesce a fondere l’horror con un viaggio emotivo e psicologico attraverso gli occhi di un bambino vittima di soprusi, creando una narrazione avvincente e coinvolgente. Interessante l’evoluzione della figura del mostro da minaccia a simbolo di compassione e protezione, arrivando a ribaltare le aspettative dello spettatore. Il protagonista trova la forza interiore per affrontare non solo il mostro, ma anche i suoi tormentatori, offrendo un messaggio di resilienza. I flashback ben posizionati forniscono un contesto emotivo profondo, che arricchisce il personaggio e il suo sviluppo coerente alla storia.”

PREMIO BLOODY FX ai migliori effetti speciali, assegnato da Michele Guaschino:
SHÉ di Renee Zhan
Motivazione: “Sfruttando un’interessante commistione tra effetti speciali di nuova e vecchia generazione, i tecnici hanno dato origine a delle creature grottesche e perturbanti, che riescono a spiazzare anche un pubblico allenato alla visione dei peggiori orrori”.

PREMIO DEL PUBBLICO
Cortomtraggi D’Animazione: IMPOSSIBLE MALADIES di Stefano e Alice Tambellini
Cortometraggi live action: ELECTRA di Daria Kashcheeva
Lungometraggi: HOUSE OF SAYURI di Koji Shiraishi

PREMIO SCUOLA COMICS Assegnato dagli studenti della Scuola Internazionale di Comics di Torino al miglior cortometraggio d’animazione:
UN TROU DANS LA POITRINE di Alexandra Myotte e Jean Sebastien Hamel
Motivazione: “Il film coniuga un linguaggio originale e a tratti visionario con il tema drammatico del lutto e della malattia. La scelta del punto di vista è al tempo stesso coinvolgente e scevra da banalizzazioni. Le transizioni tra una scena e l’altra creano stupore e l’animazione è ottima. “

PREMIO FREAKSHORTS assegnato dal pubblico:
PARA LO QUE ME QUEDA EN EL CONVENTO di Angel Quel

PREMIO ANTONIO MARGHERITI assegnato dal festival:
ELSE di Thibault Emin
Motivazione: “Per l’abile commistione fra effetti speciali pratici fatti in casa ed effetti digitali, per lo spirito indipendente e anarchico con cui dà forma sia alla linea narrativa sia all’impianto estetico”.

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