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Migrazioni: ci sono più piemontesi in Argentina che in provincia di Cuneo

Una comunità che non ha mai dimenticato le sue origini sabaude, anche a migliaia di km di distanza

Luca Vercellin

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TORINO – Siamo abituati a pensare al Piemonte come una comunità circoscritta, le cui tradizioni sono gelosamente custodite dai suoi abitanti. Una regione fatta di nove province, tutte da conoscere e da scoprire.

Ma in realtà sarebbe bene ricordare che, dall’altra parte dell’Atlantico, c’è una provincia piemontese dove vivono più di un milione di nostri cugini: l’Argentina. Una comunità d’oltremare frutto di decenni di immigrazione cominciata alla fine dell’Ottocento e intensificatasi nei primi del Novecento.

In cerca di opportunità e di condizioni di vita migliori, migliaia di piemontesi lasciarono le proprie terre per stabilirsi nelle fertili pianure argentine, attratti dalla possibilità di lavorare nell’agricoltura e di costruire una nuova vita.

Le province argentine di Santa Fe, Córdoba e Buenos Aires ospitano le maggiori comunità di discendenti piemontesi. In particolare, la cosiddetta “Pampa Gringa” nella provincia di Córdoba è una regione ricca di tradizioni piemontesi, con una cultura rurale che ricorda quella del Piemonte.

Tra le usanze piemontesi ancora praticate, troviamo la cucina tradizionale, con piatti come i tajarin, la bagna càuda e i risotti, che rimangono popolari all’interno delle famiglie. Molte comunità organizzano eventi culinari e celebrazioni culturali che includono specialità piemontesi, oltre a musiche, danze e dialetto.

L’eredità culturale è mantenuta viva anche grazie all’azione di associazioni come la Federazione delle Associazioni dei Piemontesi d’Argentina (FAPA) e il Museo Regionale dell’Emigrazione in Piemonte, che promuovono incontri, eventi e scambi culturali. Queste iniziative contribuiscono a mantenere vivo il legame con il Piemonte e ad alimentare un forte senso di identità tra i discendenti

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