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Cronaca

Per la procura il quadro rubato a Buriasco è lo stesso di Sgarbi, indagato per riciclaggio e contraffazione di opere d’arte

Il quadro era sparito nel febbraio del 2013

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MACERATA – “La cattura di san Pietro” di Rutilio Manetti era sparito all’improvviso nel febbraio del 2013, quando la proprietaria del castello di Buriasco, nel Pinerolese, scopre che al posto del suo quadro c’è una fotografia. Il dipinto è stato rubato e per anni non si hanno più tracce dell’opera.

Almeno fino al 2021. Secondo quanto riporta Rai News, in una mostra a Lucca spunta un quadro molto simile, ma con una fiaccola dipinta in alto a sinistra. Il proprietario dell’opera risulta essere Vittorio Sgarbi. A far scattare la denuncia sarà il programma Report.

Da qui hanno preso avvio le indagini che sono state appena chiuse dalla procura di Macerata: il Manetti, secondo gli inquirenti, fu rubato e taroccato. A confermarlo sono una serie di indizi evidenti e una perizia: i frammenti della tela ritrovati dopo il furto combaciano perfettamente, ci sarebbe persino la confessione del falsario che avrebbe aggiunto la torcia sul quadro su richiesta proprio dell’ex sottosegretario.

Agli atti dell’inchiesta c’è anche il ritrovamento di un tubetto di tempera ad olio acquistato da Sgarbi nello storico colorificio “Poggi” in via del Gesù a Roma. Compatibile con le aggiunte sul dipinto. In base a tutti questi elementi, Vittorio Sgarbi è accusato di contraffazione di opere d’arte, riciclaggio e autoriciclaggio. Potrebbe essere sentito presto in procura o presentare memorie.

Proprio Sgarbi, riguardo alla comunicazione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel procedimento relativo al dipinto di Rutilio Manetti, ha dichiarato:

I miei difensori, il Prof. Avv. Alfonso Furgiuele e l’Avv. Giampaolo Cicconi, sono impegnati a ricostruire la realtà dei fatti oggetto delle contestazioni, che ritengo comunque infondate.

Ribadisco la trasparenza e la correttezza delle mie condotte. Ho quindi piena fiducia nei giudici che dovranno valutare il risultato delle indagini.

Respingo infine le parziali e fuorvianti ricostruzioni di certa stampa alla quale non interessa la verità dei fatti ma accreditare come vere le ipotesi dell’accusa

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