Alessandria
Parlando con Patrizia Monzeglio di Monferrato, terra di borghi e di città
Diciassette storie che raccontano il Monferrato
ASTI – Una raccolta di racconti che parte da un concorso letterario, il Premio Parole in collina. Questo è Monferrato – terra di borghi e di città, Neos Edizioni, che riunisce diciassette autrici e autori in un crogiuolo di storie molto varie.
Sono racconti che parlano di piccoli borghi, di gente di paese, ma anche di masche e di strije, di misteri, di agricoltura e ovviamente, siamo in Monferrato, di tanto vino. Ne viene fuori un ritratto elegante e affettuoso di un luogo che ha una sua storia ben definita, che ha radici profonde nella terra e nell’agricoltura. Un luogo splendido, tanto da essere riconosciuto Patrimonio dell’Unesco (a proposito, si festeggiano proprio quest’anno i dieci anni del riconoscimento).
Se vogliamo trovare una linea comune tra i racconti qui raccolti, oltre ovviamente all’ambientazione, è forse proprio il calore delle storie, la familiarità di un mondo contadino che ha mantenuto le sue caratteristiche base, il suo senso principale e fondante. Intorno a questo calore si sviluppa poi la vicneda che, quella si, può variare e prendere strade diverse.
Alla raccolta di racconti si affianca inoltre un interessante corredo fotografico proposto dal Club per l’Unesco di Vignale Monferrato.
I racconti sono di Luigi Bonelli, Claudia Casarotto, Federica Ferretti, Silvia Gagliardi, Samantha Lovisolo, Luigi Monzeglio, Maria Luisa Mosele, Francesco Patrucco, Salvatore Pisani, Maria Antonella Pratali, Margherita Ravetti, Marlene Ravetti, Umberto Re, Vanessa Roccheri, Angela Saglietti, Paolo Testa, Silvia Tonin. A cui si aggiungono i racconti fuori concorso di Franco Francescato, Patrizia Monzeglio, Gian Marco Griffi.
E proprio Patrizia Monzeglio abbiamo intervistato per parlare del progetto, di cui è stata una delle responsabili.
L’intervista con Patrizia Monzeglio
Diciassette racconti ambientati in Monferrato. Una raccolta che parte da un Premio letterario. Ci spieghi come è nato questo progetto?
Il progetto è nato lo scorso anno quando la casa editrice Neos decise di lanciare il concorso “Parole in Collina” scegliendo come tema “Monferrato, paesaggio vivo”. L’intento era quello di dar voce a chi conosce e ama questo territorio, molto affascinante ma poco raccontato. Le storie dovevano essere ambientate in un comune, ben identificabile, delle province di Asti ed Alessandria e potevano riguardare opere di fantasia, racconti storici o biografici. Sia lo scorso anno che quest’anno sono stati diciassette i racconti finalisti pubblicati. Nel corso della premiazione sono state consegnate le targhe ai primi cinque classificati e quella di “Paese narrato” a Casorzo (AT) nel 2023 e Frassineto Po (AL) nel 2024, luoghi in cui è ambientato il racconto vincitore.
In questo progetto è stato anche convolto il Club per l’Unesco di Vignale Monferrato che ha selezionato gli scatti in bianco e nero pubblicati nel libro e disponibili ad alta definizione con il QRcode stampato nel volume. La copertina è tratta da un dipinto di Eligio Juricich. Grazie a questo progetto quindi il Monferrato è raccontato non solo con parole ma anche con. immagini.
Il successo dell’iniziativa ha fatto sì che la rete di Istituzioni, biblioteche e associazioni locali coinvolte si stia rafforzando di anno in anno .
Qual è stato il tuo ruolo in questa avventura?
Lo scorso anno ero una dei concorrenti e il mio racconto, “Il paese dei due campanili”, si classificò al secondo posto. Per il 2024 Neos Edizioni mi ha chiesto di entrare nel Comitato Organizzatore come responsabile e io ho accetto con molto entusiasmo. Il tema di quest’anno è “Monferrato, terra di borghi e di città”, scelto per coinvolgere anche i principali centri urbani, oltre ai borghi minori. Con Silvia Ramasso abbiamo organizzato a gennaio una conferenza stampa che si è tenuta ad Asti, a settembre c’è stata la premiazione dei vincitori a Casale Monferrato e sabato 26 ottobre saremo ad Alessandria per un evento “in parole e musica” in collaborazione con i Club per l’Unesco di Alessandria, Vignale, Torino e ASM Costruire Insieme. L’evento si terrà a Palazzo Cuttica e prevede letture tratte dai racconti, cura del Teatrodistinto e musiche a cura del Concorso Internazionale di Chitarra Classica M. Pittaluga. Una dimostrazione dell’attenzione che questo progetto sta riscontrando sul territorio.
Che temi vengono toccati dai racconti?
Molte storie raccontano di un passato rimasto nella mente e nel cuore di chi ha trascorso l’infanzia in quei luoghi, descritto talvolta con toni ironici, in altri casi con nostalgia e qui e là con qualche tocco poetico. Non mancano quelli avvolti nel mistero che si rifanno a leggende di streghe o masche, segreti di famiglia, atmosfere magiche. Ci sono poi i racconti di taglio storico o ispirati a cronache contemporanee rivisitate con fantasia dagli autori. La prefazione di Cinzia Montagna mette in risalto il valore di questi contributi.
Quale immagine del Monferrato viene fuori dalla raccolta?
L’immagine di un territorio variegato dove domina il dolce paesaggio delle colline, dove la vita contadina di una volta si svolgeva con ritmi e tradizioni che hanno lasciato il segno in chi ci vive o ci ha vissuto. Un paesaggio costellato da piccoli borghi tranquilli che si contrappongono alla vita frenetica della città e rappresentano ancor oggi un rifugio e un luogo di serenità
C’è poi, fuori concorso, anche un tuo racconto…
Sì, si intitola “Nascosta alla vista” ed è ambientato nella Chiesa del Convento di Vignale, un edificio costruito nel ‘500 che mi ha ispirato una storia ambientata nel periodo della Controriforma e mi ha permesso di valorizzare un edificio rappresentativo del patrimonio artistico locale.
Fuori concorso vi sono anche un tenero racconto di Franco Francescato, che mette in risalto il valore della natura come cura del corpo e dell’anima, e soprattutto il contributo di Gian Marco Griffi intitolato “Come scrivere un romanzo ambientato ad Asti”, ispirato al suo famoso libro “Ferrovie del Messico”.
Cos’è per te il Monferrato?
È il luogo in cui sono nata e ho trascorso la mia infanzia, il luogo dove torno sempre con piacere, dove si ritrova la mia famiglia, dove incontro gli amici, dove riposano tutti i miei parenti. È una parte di me, cresciuta guardando quel paesaggio e ascoltando i suoni del dialetto locale, uno scenario che appena ritrovo subito mi fa sentire a casa.
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