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Politica

Striscione contro Salis a Torino. Grimaldi, Ravinale, Diena: «le intimidazioni dei neofascisti non ci spaventano»

Si sono pronunciati sull’accaduto Marco Grimaldi (Vicecapogruppo di AVS alla Camera), Alice Ravinale (Capogruppo di AVS in Regione Piemonte) e Sara Diena (Capogruppo di Sinistra Ecologista al Comune di Torino)

Elena Prato

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TORINODopo la comparsa nella notte di uno striscione contro Ilaria Salis affisso sulla sede di Sinistra Ecologista-AVS a Torino, si sono espressi sull’accaduto Marco Grimaldi (Vicecapogruppo di AVS alla Camera), Alice Ravinale (Capogruppo di AVS in Regione Piemonte) e Sara Diena (Capogruppo di Sinistra Ecologista al Comune di Torino).

 

In una nota, si legge:

«Sulla nostra sede è comparso nella notte uno striscione, firmato da Avanguardia Torino, che recita “Ilaria Salis, Torino non ti vuole”. Avanguardia Torino, a quanto si capisce dai social, è il nuovo nome de La Barriera, lo stesso gruppo che sparge messaggi razzisti nella periferia nord della Città e che minaccia di morte lo storico Eric Gobetti ogni 10 febbraio, peraltro con il placet dell’Assessore della Regione Piemonte Marrone.

 

Su come la Città abbia valutato Ilaria, la sua vicenda e la proposta di AVS parlano i numeri, con l’11,7%, il dato più alto di Italia e di sempre raggiunto. La scorsa settimana Orban ha attaccato frontalmente Ilaria Salis davanti al Parlamento europeo, rendendo chiaro a chi ancora non l’avesse capito che in Ungheria sarebbe marcita in prigione, prigioniera politica a tutti gli effetti. E che l’Europa vive una contraddizione intollerabile, se il Presidente del Consiglio di turno può essere qualcuno che ha piegato una democrazia in senso autocratico. Ecco perché continueremo a rivendicare di aver candidato Ilaria, non solo per liberarla ma per dare un segnale all’Europa.

 

Tornando a chi ci minaccia, sappiamo chi sono, sappiamo come la pensano, non ci stupisce, purtroppo, il loro modo scomposto di attaccare le singole persone. Il problema è che questi piccoli gruppi di estrema destra si sentono più sicuri e liberi di agire sotto l’ala di un governo amico. Le intimidazioni dei neofascisti non ci spaventano e Torino, città antifascista, darà il benvenuto ad Ilaria Salis, dopo averla largamente sostenuta nel corso della campagna elettorale».

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