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A Torino Mirafiori un’assemblea dei lavoratori di Stellantis anticipa lo sciopero di domani (18 ottobre) del settore automotive

Sandro Marotta

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TORINO – “Le carrozzerie di Mirafiori non stanno lavorando e non lavoreranno per molte settimane”, “non accettiamo che Stellantis abbandoni il tavolo di trattativa con il ministero per una mera richiesta di sostegno economico”: queste alcune delle voci che arrivano dall’assemblea degli operai di Stellantis, organizzata questa mattina (17 ottobre) davanti all’ex sede della Fiat in corso Agnelli a Torino.

I lavoratori dello stabilimento torinese, che al momento dovrebbe essere destinato a produrre la 500 elettrica e alcuni modelli di Maserati, avrebbero dovuto essere riammessi in catena a ottobre, ma la dirigenza di Stellantis ha prorogato la cassa integrazione fino al 4 novembre.

Il presidio di oggi è stato organizzato da tutti i sindacati metalmeccanici e fa eco al grande sciopero di domani, con la manifestazione nazionale prevista a Roma. Anche a Torino i lavoratori dell’automotive scenderanno in strada: l’appuntamento è alle 9 in piazza Castello con la protesta attesa alle 10,30 in piazza Palazzo di Città.

“Poiché il settore è strategico e trasversale rispetto alle competenze di più Ministeri, – si legge nel comunicato della Federazione italiana metalmeccanici – riteniamo non più procrastinabile e indispensabile il coinvolgimento da parte della Presidenza del Consiglio e dell’AD di Stellantis, che insieme alle OO.SS., determinino le prospettive dell’automotive nel nostro paese, all’interno di un accordo quadro generale che possa dare risposte positive non solo ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle aziende della componentistica.”

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