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A Torino, presso la Galleria Umberto I, la mostra “ClocharDomus” dedicata all’osservazione della vita dei senzatetto

La mostra sarà aperta al pubblico dal 15 ottobre al 3 novembre

Elena Prato

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TORINO – La mostra “ClocharDomus”, ideata da Raffaele Palma per il CAUS (Centro Arti Umoristiche e Satiriche), celebra i 40 anni di attività del centro, che dal 1984 promuove l’arte con un focus su temi umoristici e satirici. Questa esposizione, la quarta del ciclo dedicato ai senzatetto, è allestita presso la Galleria Umberto I a Torino, in Piazza della Repubblica, e sarà aperta al pubblico dal 15 ottobre al 3 novembre.

 

La collettiva del 2024 vede la partecipazione di 43 artisti, i quali, utilizzando la tecnica dell’acrilico su teli di PVC di 1 metro x 1 metro, hanno realizzato opere ispirate all’osservazione diretta della vita dei clochard nelle strade, sulle panchine dei giardini o in fila alle mense per poveri. Le opere si concentrano sugli oggetti che compongono il “microcosmo domestico” di questi senzatetto: cartoni, coperte, sacchi a pelo, barattoli per elemosina ecc.

 

Tra i vari lavori in esposizione, spicca quello di Giancarlo Laurenti, che ha voluto omaggiare la memoria della “brigata Cirio”, un gruppo di poveri torinesi del dopoguerra che si recavano alle mense con barattoli vuoti dei pelati Cirio per ricevere un pasto caldo. Laurenti richiama alla mente il difficile periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando moltissimi italiani si ritrovarono indigenti. A Torino, in particolare, molti si rifiutavano di chiedere elemosina apertamente e cercavano invece di procurarsi cibo come potevano. Questi disperati, spesso in fila davanti alle cucine umanitarie come quelle della San Vincenzo, del Cottolengo o delle caserme militari, usavano i barattoli vuoti per raccogliere le razioni di cibo offerte. I contenitori più comuni erano quelli dei pomodori Cirio, che divennero simbolo di quella miseria dignitosa. L’espressione “brigata Cirio” nacque in modo affettuoso, senza intenti offensivi, per indicare queste persone che cercavano di sfamarsi nelle cucine per i poveri.

 

Un altro aspetto fondamentale della mostra è la presenza di animali, in particolare i cani, che rappresentano i fedeli compagni dei senzatetto. Le opere catturano non solo i loro aspetti materiali, ma anche le emozioni e la dignità dei clochard, che emergono attraverso dettagli apparentemente banali ma rivelatori del loro carattere e della loro psicologia. Ad esempio, gli artisti hanno osservato e raffigurato i diversi modi in cui i senzatetto organizzano i loro pochi averi: alcuni li lasciano sparsi disordinatamente, mentre altri piegano accuratamente coperte e cartoni e li ripongono in luoghi nascosti. Anche le bevande utilizzate dai senzatetto sono un elemento di osservazione: non tutti sono dediti all’alcolismo, molti preferiscono bibite gassate, succhi di frutta o semplicemente acqua.

 

L’obiettivo della mostra è duplice: da un lato documentare e dare visibilità a una realtà spesso ignorata, quella dei senzatetto, dall’altro sensibilizzare il pubblico, soprattutto le autorità pubbliche e i cittadini, riguardo la necessità di aiutare queste persone, in particolare in vista dell’inverno. Sebbene la mostra non abbia intenti benefici diretti, il messaggio sociale è chiaro: occorre maggiore solidarietà e attenzione nei confronti di questi invisibili della società.

 

La scelta della Galleria Umberto I come location è significativa, essendo situata in una zona di Torino con una forte presenza di iniziative di accoglienza per i senzatetto, come il Sermig, il Cottolengo, l’Asilo Notturno Umberto I, il Polo alimentare Barolo, la Caritas e il progetto RePoPP. Questa vicinanza contribuisce a rendere ancora più rilevante il contesto in cui la mostra si inserisce, un’area fortemente legata al tema dell’ospitalità e dell’assistenza ai senza fissa dimora.

 

Gli orari di visita saranno dal lunedì al sabato dalle 7:30 alle 23:30, e la domenica dalle 9:30 alle 20:00. L’inaugurazione è fissata per il 15 ottobre alle ore 17:00, con ingresso gratuito.

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