Piemonte
La Regione tarda con le autorizzazioni per i servizi sanitari extra Lea, l’Associazione portatori di impianti cocleari va all’attacco
Nella determina che tarda ada rrivare dovrebbero essere incluse le pile ricaricabili e icaricabatterie per i portatori di impianto cocleare
TORINO – “La Regione Piemonte non ha mai provveduto a rispondere ne tantomeno a rinnovare la Determina Regionale relativa alle prestazioni EXTRA LEA, che include la fornitura di pile ricaricabili e caricabatterie per i portatori di impianto cocleare”. Così denuncia l’Apic, l’Associazione portatori di impianti cocleari, ovvero quegli apparecchi che consentono alle persone sorde o con ridotte capacità uditive di sentire nuovamente i suoni.
“Da gennaio di quest’anno, – spiega l’Apic in un comunicato – le autorizzazioni per tali prestazioni sono bloccate presso gli Uffici Protesi competenti, che hanno confermato di essere in attesa del rinnovo della determina per il 2024. Questo ritardo sta causando gravi disagi, negando a pazienti già vulnerabili l’accesso a strumenti e dispositivi che migliorano significativamente la loro qualità della vita e la loro indipendenza”.
Per capire meglio, che cosa sono i Lea? I Lea sono i livelli essenziali di assistenza, ovvero “le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)”.
Gli Extra Lea sono i servizi che “non rispondono a necessità assistenziali, le prestazioni di efficacia non dimostrabile o che sono utilizzate in modo inappropriato rispetto alle condizioni cliniche dei pazienti e le prestazioni che, a parità di beneficio per i pazienti, sono più costose di altre”.
Spesso gli extra Lea sono sostenuti in parte economicamente dalle Regioni. Nell’ultima variazione al bilancio di previsione 2023-2025 approvata dal Consiglio regionale, la Regione Piemonte aveva assegnato 11 milioni di euro agli Extra Lea che erano un’aggiunta rispetto ai fondi già previsti.
La procedura della Regione per questo tipo di prestazioni (ad esempio la fornitura di protesi e dispositivi sanitari) prevede che il cittadino, tramite il medico, presenti una domanda di autorizzazione all’Asl. Sono proprio queste ultime a tardare da gennaio di quest’anno.
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