Economia
Il CEO di Stellantis Tavares incontra i sindacati: a Mirafiori anticipata la produzione della 500ibrida
Lo sciopero del 18 ottobre a Torino è confermato, in quanto riguarda l’intero settore automotive, che attraversa una crisi profonda e necessita di interventi urgenti.
ROMA – Si è svolto questa mattina nella sede di Stellantis&You l’incontro tra Carlos Tavares, CEO di Stellantis, e i segretari generali di AQCFR, FISMIC CONFSAL e UGLM. Durante la riunione sono stati affrontati i temi più rilevanti per il futuro dell’azienda e le strategie che Stellantis sta adottando per affrontare le sfide nei mercati globali, in particolare negli Stati Uniti e in Europa.
Stellantis ha inoltre confermato gli obiettivi fissati nel piano industriale 2030. Tra i progetti principali, è prevista l’introduzione di versioni ibride su tutti i modelli della gamma, con l’anticipo della produzione della 500ibrida a Mirafiori.
Il segretario Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo, ha dichiarato: “Positive le notizie che arrivano da Roma per lo stabilimento di Mirafiori, con Stellantis che oltre a tutti i nuovi progetti messi in campo nell’ultimo periodo, nel quale ha investito ingenti risorse, ha annunciato l’anticipo della produzione della 500 ibrida. Mirafiori resta dunque centrale nei piani industriali di Stellantis, un segnale importante per i lavoratori e per il futuro dell’automotive in Piemonte, ma riteniamo sia anche essenziale l’arrivo di un nuovo modello per aiutare il sito.”
Anche la costruzione della Gigafactory è stata confermata, con una rivisitazione dei tempi per garantire che le tecnologie adottate siano sempre all’avanguardia e non rischino di diventare obsolete. L’azienda ha confermato che anche la produzione di motori endotermici garantirà l’occupazione durante la transizione all’elettrico. Infine, è stata confermata una maggiore autonomia per Maserati all’interno del gruppo Stellantis, pur mantenendo una forte integrazione con il resto dell’azienda, per garantire sinergie e continuità nella crescita del brand; esclusa la volontà di vendita.
Guardando al futuro, l’azienda ha ribadito la sua ambizione di raddoppiare la produzione di veicoli elettrici entro il 2025-2026. Tuttavia, Tavares ha riconosciuto che la domanda in Europa resta limitata, con Paesi come l’Italia e la Spagna che registrano una penetrazione di mercato inferiore al 5%.
Questi Paesi hanno chiesto di rivedere le scadenze per l’abbandono dei motori a combustione interna, con l’obiettivo di rallentare la transizione. A tal proposito, Tavares ha sottolineato il rischio di un rallentamento eccessivo, che potrebbe portare a problemi di deprezzamento tecnologico e porre un grave onere finanziario sulle aziende, costrette a mantenere operative sia le tecnologie tradizionali sia quelle elettriche.
“Siamo consapevoli, tuttavia, che il 2025 sarà un anno cruciale e impegnativo, soprattutto in relazione alla transizione energetica. È indispensabile che tutte le parti sociali agiscano con, responsabilità e lungimiranza per creare le condizioni che permettano all’azienda di affrontare questo difficile passaggio. In particolare, ci preoccupano i temi del costo dell’energia e delle infrastrutture, fattori chiave per garantire la competitività del settore.”, continua Rinaudo.
“Siamo fiduciosi nel percorso intrapreso, ma le difficoltà restano. Lo sciopero del 18 ottobre a Torino è confermato, in quanto riguarda l’intero settore automotive, che attraversa una crisi profonda e necessita di interventi urgenti. Non è più tempo di rinvii, servono proposte e soluzioni concrete da parte delle istituzioni, per tutelare non solo i lavoratori, ma anche l’intero comparto industriale.
Il 18 ottobre, i segretari generali saranno qui con noi a Torino, e speriamo che questo sciopero smobiliti l’opinione pubblica e che rappresenti il primo passo verso una ripresa solida per l’industria manifatturiera del Piemonte, che merita un piano di rilancio serio e sostenibile.”
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