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Ambiente

Il Tar sospende la caccia in Piemonte: manca un piano faunistico aggiornato

Il giudice amministrativo ha stabilito che questa misura era necessaria per proteggere la biodiversità della regione

Gabriele Farina

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TORINO – La presidente del Tar del Piemonte ha accolto l’istanza cautelare delle associazioni Oipa con Leal e Pro Natura contro il calendario venatorio 2024-2025 della Regione Piemonte riconoscendo l’esistenza di una “situazione di eccezionale gravità ed urgenza”. Il giudice amministrativo ha stabilito che questa misura era necessaria per proteggere la biodiversità della regione, rimandando ulteriori valutazioni sui profili giuridici della questione.

La sospensione è stata motivata da diverse irregolarità riscontrate nel processo di approvazione del calendario. In particolare, le associazioni hanno evidenziato la mancanza di trasparenza della Regione Piemonte che non ha pubblicato l’allegato C del calendario stesso, che conteneva le contromotivazioni regionali rispetto al parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), obbligatorio ma non vincolante.

È stata inoltre messa in luce l’inadeguatezza della pianificazione in quanto non è stato presentato un Piano faunistico venatorio regionale aggiornato, cosa che solleva preoccupazioni riguardo alla gestione delle specie a rischio di estinzione come la moretta, la pernice bianca, la coturnice e il fagiano di monte.

Per le sigle ricorrenti questa decisione rappresenta un’importante vittoria e un passo significativo nella tutela della fauna selvatica in Piemonte.

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