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Salute

Il Papa definisce “sicari” i medici che praticano aborti, l’Ordine di Torino risponde: “marchio di infamia. Chiediamo ferma presa di posizione dal Governo”

Una breve lettera, ma molto piccata, chiede ai ministri della Salute e degli Esteri di condannare l’ingerenza del Pontefice “nella legittimità di una norma di legge del nostro Stato”

Sandro Marotta

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TORINO – L’Ordine dei Medici di Torino ha scritto una breve lettera ad alcuni Ministri del Governo per prendere una posizione riguardo alle dichiarazioni di Papa Francesco sull’aborto; il pontefice infatti, sul volo di ritorno dal Belgio alcuni giorni fa, ha affermato che “i medici che si prestano all’aborto sono sicari”.

La lettera

Il documento è firmato dal presidente dell’Ordine dei medici di Torino, Guido Giustetto, ed è indirizzato ai ministri Schillaci (Salute) e Tajani (Affari Esteri e Cooperazione Internazionale).

Onorevoli Ministri,
come mediche e medici rispettiamo i diritti riconosciuti dallo Stato italiano,
rispettiamo sempre e non giudichiamo le decisioni assunte dalle persone sulla
propria salute.
Rinnoviamo dunque la sorpresa e il dispiacere che esprimemmo
direttamente al Papa nell’ottobre del 2018, quando già allora appellò
pubblicamente con il termine “sicari” i medici non obiettori che praticano
l’interruzione di gravidanza.
Come sanitari, incaricati di pubblico servizio, tenuti all’osservanza delle
leggi del nostro Paese, chiediamo quindi di valutare una ferma presa di posizione
nei confronti dello Stato della Città del Vaticano per il marchio di infamia
impresso, con le parole del Pontefice, sulla categoria medica, affermazione al
limite dell’ingerenza nella legittimità di una norma di legge del nostro Stato.

Che cosa ha detto il Papa?

“L’aborto è un omicidio. – ha esordito Papa Francesco rispondendo a una domanda posta da un giornalista – I medici che si prestano a questo sono sicari. E su questo non si può discutere: si uccide una vita umana. Scusami, ma è  la verità. Altra cosa sono i metodi anticoncezionali”.

 

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